Sommario
In quale settimana di gravidanza si inizia il tracciato?
In genere si esegue nel corso del terzo trimestre di gravidanza, ed in particolare è consuetudine eseguirlo dalle 37 settimane di gestazione in poi. Si esegue mediante un apparecchio (cardiotocografo) che consente il rilevamento continuo della frequenza cardiaca del feto e della contrattilità uterina.
Come deve essere un tracciato per partorire?
Linea di base. Normale: valore compreso tra 110 e 160 bpm. Il livello della linea di base tende ad abbassarsi progressivamente durante il corso della gravidanza, i feti pretermine tendono ad avere valori al limite superiore della norma e feti post-termine ai limiti inferiori.
Cosa si vede in un tracciato?
IL tracciato registra la frequenza cardiaca del feto il cui range di normalità dovrebbe essere di 120-160 battiti per minuto. Ma questa frequenza non è costante, per questo nel corso dell’esame devono essere registrate accelerazioni del battito fetali maggiori rispetto alla linea base di circa 10 battiti al minuto.
A cosa serve il monitoraggio in gravidanza?
La cardiotocografia (CTG) è un esame utilizzato per valutare il benessere fetale. Comunemente chiamato monitoraggio, l’esame è in grado di tracciare il battito cardiaco fetale e l’eventuale presenza, frequenza e intensità delle contrazioni uterine.
A quale settimana si inizia a fare il tracciato?
In genere il primo monitoraggio viene eseguito non prima della 38a settimana di gestazione assieme agli altri esami che si effettuano di routine in vista del parto (emocromo, elettrocardiogramma, controllo della pressione arteriosa, etc.).
Quanto si iniziano i tracciati?
Il monitoraggio viene normalmente consigliato dal ginecologo stesso a partire dalla 37esima settimana di gravidanza. Ne viene effettuato in genere uno a settimana sino al parto. In caso di gravidanza oltre il termine, esso può anche essere fissato ogni due o tre giorni.
Quando dura un tracciato?
Si tratta di una tecnica completamente priva di rischi sia per la mamma che per il bambino, in genere dura da 30 minuti ad 1 ora durante i quali la gestante è distesa su un lettino o seduta su una poltrona, in ogni caso in una posizione comoda, e può essere presente anche il padre del bambino.
Quanto dura il tracciato?
La cardiotocografia è una tecnica completamente indolore e priva di rischi, sia per la mamma che per il feto; in genere dura da 30 minuti ad un’ora, e può prolungarsi oltre se il bambino sta dormendo (durante la vita fetale l’alternarsi del ritmo sonno-veglia segue fasi di circa 40 minuti).