Sommario
Cosa si fa dopo angioplastica?
Dopo l’angioplastica coronarica il paziente viene ricoverato per un giorno; durante il ricovero viene tenuta sotto controllo la frequenza cardiaca e la pressione, monitorando anche il braccio o l’inguine per eventuali emorragie. Dopo alcune ore, il paziente è in grado di camminare.
Che differenza c’è tra stent e angioplastica?
Il posizionamento di uno o più stent di solito avviene durante un intervento di angioplastica, una procedura eseguita per ripristinare la normale circolazione sanguigna nelle arterie ostruite o bloccate: lo stent serve a impedire che le arterie si ostruiscano o si blocchino di nuovo.
Quali controlli dopo angioplastica coronarica?
Il protocollo prevede una visita cardiologica in un anno e poi controlli dal medico di base per i pazienti di grado C, se restano stabili e non emergono nuovi sintomi; per i pazienti di livello intermedio B sono raccomandate due visite cardiologiche a distanza di sei mesi nel primo anno e quindi un controllo annuale; …
Quali sono le caratteristiche del polso arterioso?
Le caratteristiche che devono essere rilevate quando si valuta il polso arterioso sono tre: frequenza, ritmo e qualità. La frequenza del polso arterioso. La frequenza cardiaca (FC) è data dal numero di battiti o onde sfigmiche al minuto. Il valore considerato normale nell’adulto sano a riposo è compreso tra 60 e 85 battiti cardiaci al minuto.
Come si pratica il cateterismo a lungo termine?
CATETERISMO A LUNGO TERMINE. Viene definito cateterismo vescicale a lungo termine lo svuotamento della vescica attuato per risolvere circostanze stabili e potenzialmente capaci di durare tutta la vita. Esso si pratica generalmente nei seguenti casi:
Quando è indispensabile il cateterismo a intermittenza?
Il cateterismo a intermittenza si rende indispensabile quando la vescica non è più in grado di funzionare correttamente e, quindi, occorre svuotarla più volte nella giornata (4-5) per garantire un buon funzionamento renale.