Sommario
Quando una roccia si definisce scistosa?
La scistosità è la proprietà di alcune rocce di sfaldarsi secondo piani paralleli. Questa particolarità è caratteristica di rocce metamorfiche a granulometria relativamente fine o argillosa, come gli scisti, da cui viene determinato l’appiattimento. Questo fenomeno è tipico nelle rocce di ardesia o gneiss.
Quale tipo di roccia ha una struttura scistosa?
Esempi di rocce a tipica struttura scistosa sono le filladi e i micascisti, utilizzati per la copertura dei tetti, e gli gneiss, usati come materiale per rivestimenti.
Cosa si intende per scistosità?
– In geologia e petrografia, facile divisibilità, secondo piani grossolanamente paralleli, presentata da talune rocce metamorfiche e dovuta alla lunga azione sulle rocce stesse di pressioni unidirezionali che provocano una disposizione dei costituenti lamellari o fibrosi in piani paralleli tra loro e normali alla …
Quando la struttura delle rocce è foliata?
Nel Metamorfismo Regionale la struttura delle rocce è spesso FOLIATA: i cristalli sono disposti secondo piani paralleli fra loro Quando i piani sono molto fitti e si staccano più o meno facilmente, la struttura foliata è detta SCISTOSA (come nella FILLADE, roccia che ha subito un basso grado di metamorfismo)
Che cosa sono le rocce?
Che cosa sono le rocce? Le rocce sono aggregati naturali di minerali facenti parte della crosta terrestre. Alcune rocce sono essenzialmente formate da una sola specie minerale e sono dette rocce semplici (per esempio la quarzite formata di solo quarzo ); altre invece risultano costituite da due o più minerali e sono chiamate rocce composte
Quali sono le classificazioni delle rocce?
Classificazione delle rocce da un punto di vista genetico. Le rocce, seguendo il criterio genetico, vengono suddivise in tre grandi gruppi: eruttive; sedimentarie; metamorfiche. Su ciascuno di questi gruppi sono di seguito esposte alcune nozioni fondamentali.
Quali sono le rocce residuali?
Rocce residuali. Si definiscono così le rocce che derivano dall’accumulo in posto, cioè senza trasporto, dei materiali che restano dopo l’alterazione meteorica di una roccia affiorante e dopo il dilavamento, ad opera delle acque piovane, delle sostanze solubili che si formano nel caso di tale alterazione.