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Quale castagne sono commestibili?
Le castagne commestibili sono il frutto dell’albero del castagno e si raccolgono nei boschi, ad un’altitudine che può variare dai 300 ai 1200 metri. Queste castagne sono infatti i semi dell’ippocastano, una pianta utilizzata soprattutto a scopo ornamentale e per creare ampie zone d’ombra.
Quali sono le castagne non commestibili?
Quelle che infatti capita di vedere per terra lungo i viali di paesi e città, anche se all’aspetto sono belle grosse ed uguali a quelle vere, sono “castagne matte” o “castagne d’India” o castagne false o selvatiche e sono tossiche, non commestibili.
Cosa succede se si mangiano le castagne matte?
Come abbiamo accennato poc’anzi, i semi dell’ippocastano non sono commestibili per l’uomo e provocano gravi intossicazioni alimentari. La causa è della forte concentrazione di saponine, sostanze tossiche dal sapore amaro che provocano vomito, diarrea, dolori addominali e nausea.
Come riconoscere le castagne buone da quelle selvatiche?
Hanno un riccio verde e racchiudono un solo frutto, rotondo, grosso e molto lucido. Le castagne commestibili, rispetto a quelle matte, sono quindi più piccole, meno arrotondate e presentano un ciuffo caratteristico che manca in quelle matte.
Che differenza c’è tra ippocastano e castagno?
La prima differenza tra castagno e ippocastano è che il castagno cresce nei boschi e non è usato a scopo ornamentale. Il castagno ha poi foglie molto diverse dall’ippocastano: il castagno ha foglie singole, mentre nell’ippocastano sono composite e formano una sorta di foglia palmata.
Come si riconoscono le castagne commestibili?
Tolta la buccia esterna, noterete che non c’è la pellicina pelosa che copre il frutto. Infine, il guscio è totalmente diverso. Le castagne non commestibili, non crescono nel solito guscio a forma di riccio ma è un guscio molto strano con delle punte sopra.
Cosa succede se mangio ippocastano?
Mangiare castagne matte provoca intossicazione, che se sottovalutata può sfociare in problemi più seri come lesioni intestinali e renali. Questo perché le castagne dell’ippocastano contengono saponine, sostanze che hanno un effetto irritativo e che causano vomito e diarrea, in base alla quantità che è stata ingerita.
Quante castagne al giorno si possono mangiare?
La porzione ideale di Castagne è di 40 grammi al giorno che corrisponde a 5-6 pezzi.
Come riconoscere castagne andate a male?
Per riconoscere le castagne sane da quelle marce basta gettarle in una bacinella piena d’acqua. Noterete subito che i frutti marci, attaccati dai vermi, resteranno in superficie. Buttateli e consumate quelle rimaste in fondo alla bacinella.
Come si distinguono le castagne buone da quelle matte?
Infine, le castagne e le castagne matte si differenziano anche per grandezza e colore: le prime infatti sono più piccole, meno arrotondate e presentano un ciuffo apicale caratteristico, cosa che le castagne matte non hanno.
Perché non si mangiano le castagne dell’ippocastano?
Questo perché le castagne dell’ippocastano contengono saponine, sostanze che hanno un effetto irritativo e che causano vomito e diarrea, in base alla quantità che è stata ingerita. Tra i sintomi più comuni dell’intossicazione troviamo disturbi digestivi, dolori addominali, nausea, vomito o irritazione della gola.
A cosa servono le castagne dell’ippocastano?
Si tratta di un prodotto portentoso per decongestionare e migliorare la circolazione e il tono venoso. Utile anche per combattere la ritenzione idrica, l’ippocastano svolge un’azione drenante stimolando la diuresi e l’espulsione delle tossine attraverso l’acido urico.