Sommario
Che gusto ha il dragoncello?
Il sapore del dragoncello è intenso, pungente e ricorda vagamente il gusto e gli aromi del pepe, dell’anice e del prezzemolo. Questo aroma è particolarmente sfruttato nella cucina francese e il suo utilizzo risale al XVI secolo.
A cosa serve la spezia dragoncello?
Il dragoncello è una spezia dalle spiccate proprietà digestive: un infuso di foglie preso dopo i pasti favorisce la digestione e l’eliminazione di gonfiori addominali. Questa pianta è anche un antisettico naturale, utile contro il mal di gola e le infiammazioni del cavo orale.
Che pianta è il dragoncello?
Estragone, tragone e dragone sono solo alcuni dei nomi con cui viene definito il dragoncello (Artemisia dracunculus), una specie vegetale perenne appartenente alla famiglia delle Asteraceae che in natura può raggiungere anche il metro d’altezza.
Per cosa si può usare il dragoncello?
Il dragoncello può essere utilizzato per aromatizzare uova, pesce, frutti di mare, carni, patate, pomodori, asparagi e cipolle. Le foglie fresche possono essere unite alle insalate e alle salse anche all’ultimo momento per un tocco speciale.
Che cos’è il dragoncello in cucina?
Il dragoncello è una pianta perenne che fa parte della famiglia delle Asteracee nota come ingrediente nella cucina toscana e con discreto successo in quella francese. Dell’estragone si raccontano le particolari note aromatiche amare e l’utilizzo su secondi piatti.
Come riconoscere dragoncello?
Il dragoncello si presenta con foglie strette lanceolate e allungate di colore verde chiaro che sprigionano un aroma molto intenso. Per non perdere il suo aroma è bene raccoglierlo prima che i piccoli fiori, di colore giallo-verde raggruppati a pannocchia, si schiudano.
Come sostituire il dragoncello in cucina?
Come regola generale, un cucchiaio di dragoncello fresco può essere sostituito in un rapporto 1: 1 con un cucchiaio di foglie di finocchio fresco. Se intendi utilizzare erbe secche, però, ti consigliamo di sostituire un cucchiaio di dragoncello con un ottavo di cucchiaio di semi di finocchio essiccati.
Come si può sostituire il dragoncello?
Come conservare il dragoncello?
Il dragoncello, una volta seccato, va conservato in contenitori ben chiusi, in luogo fresco e asciutto e lontano dalla luce; non va comunque conservato a lungo, in quanto il suo profumo svanisce molto rapidamente. Il dragoncello si conserverà più a lungo se tritato e congelato.
Come si raccoglie il dragoncello?
Il dragoncello si usa cogliendo foglie e infiorescenze, che si possono mangiare tanto fresche quanto essiccate e si possono raccogliere dalla primavera alla fine dell’estate. Ovviamente non bisogna esagerare e lasciare sempre almeno metà delle foglie sulla pianta per non indebolire troppo il cespo.
Che odore ha il dragoncello?
I fiori del dragoncello francese sono sterili, quindi ne è esclusa la riproduzione via seme. La fioritura avviene a partire dal mese di luglio. Questa è la specie più apprezzata e impiegata in cucina. Tutte le parti della pianta hanno un odore pungente e un fine aroma che ricorda quello dell’anice e della liquirizia.
Come sostituire il dragoncello nella salsa bernese?
La ricetta tradizionale francese della salsa bernese prevede di usare come erbe aromatiche il dragoncello e il cerfoglio. Se non si riescono a reperire si possono sostituire con prezzemolo e menta.