Sommario
Quando un paziente viene dimesso?
Avviene quando il paziente non ha più necessità di cure in regime di ricovero e può ritornare al proprio domicilio. Un percorso assistenziale programmato e concordato con il paziente e la sua famiglia, che coinvolge anche strutture territoriali sanitarie e socio sanitarie.
Cosa vuol dire SDO?
L’acronimo “SDO” sta per Scheda di Dimissione Ospedaliera. La SDO viene istituita dal D.M. 28/12/1991 come strumento ordinario per la raccolta delle informazioni relative ad ogni paziente dimesso da tutti gli istituiti di ricovero pubblici e privati, in tutto il territorio nazionale.
Quando si viene ricoverati in ospedale?
I pazienti vengono ricoverati in ospedale quando hanno problemi di salute potenzialmente letali (come un infarto miocardico). Inoltre, possono essere ricoverati per disturbi meno gravi che non possono essere adeguatamente trattati in un altro luogo (per esempio a casa o in un centro di chirurgia ambulatoriale).
Quanto tempo si può stare in ospedale?
In genere viene comunicato ai malati o ai loro familiari che la degenza non può superare i 30-60 giorni. In realtà le strutture (pubbliche o convenzionate) vedono abbassarsi dopo tali giorni del 30- 40% il rimborso della retta di degenza e quindi tendono a dimettere i malati ricoverati.
Quanto si sta in ospedale dopo un’operazione?
La degenza ospedaliera post-operatoria varia in base al tipo di intervento chirurgicoeffettuato e, in assenza di complicanze, ha una durata media di 1 giorno per il pallone intragastrico, e di 1-4 giorni per gli interventi chirurgici in anestesia generale.
Chi deve fare le SDO?
La SDO costituisce parte integrante della cartella clinica, di cui assume le medesime valenze di carattere medico-legale. La responsabilità della corretta compilazione compete al medico responsabile della dimissione; la SDO reca la firma dello stesso medico responsabile della dimissione.
Chi deve compilare le SDO?
Le schede di dimissione sono compilate dai medici che hanno avuto in cura il paziente ricoverato; le informazioni raccolte e codificate sono trasmesse alle Regioni e da queste al Ministero della salute.