Sommario
Quando nasce a Roma la concezione della cittadinanza come strumento di integrazione?
Nel 49 a.C., tutte le città del Nord Italia che godevano di diritti inferiori (diritto latino) ottennero per legge il plenum ius, diventando municipia, cioè comunità di cittadini che assumevano tutti i diritti e i doveri dei Romani.
Chi aveva la cittadinanza a Roma?
A Roma era cittadino chi nasceva da iustum matrimonium, ovvero da un matrimonio che seguiva le norme fissate dal diritto tra padre e madre, entrambi romani, o tra padre romano e madre latina o peregrina, a patto che questa avesse lo ius connubi, cioè il diritto di connubio.
Cosa significa essere civis romanus?
civis Romanus sum (lat. «sono cittadino romano»). – Espressione con la quale il cittadino romano (civis Romanus) si sottraeva ad atti giurisdizionali cui non poteva sottostare in quanto tale (è la condizione che san Paolo rivendicò nel 58 d.
Quando nasce il concetto di cittadinanza?
In Italia il moderno concetto di cittadinanza nasce al momento della costituzione dello Stato unitario ed è attualmente disciplinata dalla legge 5 febbraio 1992, n. 91. La cittadinanza italiana si acquista iure sanguinis, cioè se si nasce o si è adottati da cittadini italiani.
Cosa voleva dire avere la cittadinanza romana?
Nel diritto romano la cittadinanza era considerata come forma di tutela giuridica che assicurava davanti a magistrati e funzionari il riconoscimento di una serie di diritti e garanzie di cui gli stranieri erano appunto del tutto privi. Era considerato cittadino a pieno titolo l’individuo maschio adulto e libero.
Chi erano esclusi dalla cittadinanza romana?
Constitutio Antoniniana Editto con cui, nell’anno 212 d.C., l’imperatore Antonino Caracalla concesse la cittadinanza romana a tutti, o quasi, gli abitanti dell’Impero. Tra i pochi esclusi vi erano i cosiddetti dediticii, ossia i non Romani formalmente privi di ogni altra appartenenza cittadina.
Chi ha la cittadinanza romana nel secondo secolo avanti Cristo?
La Constitutio Antoniniana è un editto emanato dall’imperatore Antonino Caracalla del 212 d.C. che stabiliva la concessione della cittadinanza romana (fino ad allora limitata ai soli abitanti dell’Italia ed a quelli di singole città delle province) a tutti gli abitanti dell’Impero, ad eccezione dei dediticii.
Come può essere richiesta la cittadinanza in Italia?
La cittadinanza può essere richiesta anche dagli stranieri che risiedono in Italia da almeno dieci anni e sono in possesso di determinati requisiti. In particolare il richiedente deve dimostrare di avere redditi sufficienti al sostentamento, di non avere precedenti penali, di non essere in possesso di motivi ostativi per la sicurezza della
Quali sono i principi della cittadinanza?
La normativa sulla cittadinanza, la legge 91/1992, individua i principi base, tra i quali: trasmissibilità per discendenza o iure sanguinis; i casi di acquisto per nascita sul territorio itaiano o iure soli; le condizioni per mantenere la doppia cittadinanza; i casi di perdita dello status
Chi era di cittadinanza romana aveva i diritti politici?
Inoltre, solo chi era di cittadinanza romana aveva diritti politici e poteva aspirare a far parte della classe dirigente. In età imperiale molti funzionari, senatori, consoli e anche imperatori (per esempio Traiano e Adriano) venivano dalle province.
Come si acquista la cittadinanza italiana se si è adottati da cittadini italiani?
La cittadinanza italiana si acquista iure sanguinis, cioè se si nasce o si è adottati da cittadini italiani.