Sommario
Quali sono i campi di impiego della radioattività?
Tra le più note applicazioni della radioattività sono quelle mediche, che formano l’oggetto della radiologia. Con l’ausilio di sostanze marcate è possibile investigare il metabolismo di sostanze alimentari, farmaci, ecc. Lo studio dei fenomeni chimici indotti dalle radiazioni forma l’oggetto della radiochimica.
Quanti sono i rifiuti radioattivi?
In totale, la quantità di rifiuti radioattivi da smaltire è pari a circa 95 mila metri cubi. Sono considerati “ad attività molto bassa” e “bassa” i rifiuti radioattivi che nell’arco di 300 anni raggiungeranno un livello di radioattività tale da non generare danni per la salute e per l’ambiente.
Come è stata inventata la radioattività?
La radioattività non è stata inventata dall’uomo, ma è un fenomeno naturale, che esiste da sempre in natura. Gli atomi instabili di alcuni elementi (isotopi), si trasformano (decadono) spontaneamente in altri elementi, stabili o a loro volta radioattivi (famiglie radioattive), emettendo particelle (radiazioni) di diversa natura (alfa, beta
Quali materiali sono radioattivi?
Elementi radioattivi possono trovarsi in materiali di uso comune (ad esempio granito, materiali da costruzione, fertilizzanti, petrolio, ecc). La radioattività naturale varia da un luogo all’altro, in funzione delle caratteristiche geologiche e dell’altitudine.
Cosa è la radioattività artificiale?
La radioattività artificiale è quella che si genera a seguito di attività umane in cui vengono impiegati materiali radioattivi: produzione di energia nucleare, apparecchiature mediche per diagnosi e cure, apparecchiature industriali, attività di ricerca. Tutte le attività sono rigorosamente regolate da legislazioni nazionali.
Cosa sono i isotopi radioattivi?
Questi isotopi sono chiamati isotopi radioattivi, radionuclidi, o radioisotopi. La disintegrazione (o decadimento radioattivo) è la trasformazione di un atomo radioattivo che decade in un altro atomo, il quale può essere anch’esso radioattivo oppure stabile.