Perché la saturazione e bassa?
Le cause sono attribuibili a disturbi di ventilazione e di ossigenazione, quali apnee notturne, polmonite, embolia polmonare ed insufficienza respiratoria. Queste condizioni patologiche comportano, infatti, un’ipoventilazione alveolare, ossia l’aria che lascia i polmoni è meno ricca di ossigeno rispetto alla norma.
Che cosa si intende per pressione parziale di un gas in una miscela gassosa quale relazione c’è fra le pressioni parziali di una miscela di gas e la pressione totale?
La pressione parziale di un gas in una miscela gassosa è pertanto la pressione che esso eserciterebbe qualora occupasse da solo, alla stessa temperatura, il volume occupato dalla miscela gassosa. La pressione totale della miscela, nel recipiente del volume di 5 L e alla temperatura di 20°C, è 8,4 atm.
Quando la pressione parziale dell’aria alveolare scende?
La pressione parziale dell’aria alveolare può scendere in alta quota (perché si riduce la pressione atmosferica) o quando la ventilazione polmonare risulta inadeguata (come succede in presenza di malattie polmonari, come la bronchite cronica ostruttiva, l’asma, le patologie polmonari fibrotiche, l’edema polmonare e l’enfisema).
Come avviene la diffusione dell’ossigeno dall’aria al sangue?
La stessa situazione si instaura quando la parete degli alveoli si ispessisce o si riduce l’area della loro superficie. La velocità di diffusione dell’ossigeno dall’aria al sangue è infatti direttamente proporzionale all’area della superficie alveolare disponibile ed inversamente proporzionale allo spessore della membrana alveolare.
Qual è la pressione parziale di un gas?
La pressione parziale di un gas come l’ossigeno, all’interno di uno spazio limitato contenente una miscela di gas (aria atmosferica), è definita come la pressione che questo gas avrebbe se occupasse da solo lo spazio considerato.
Qual è la saturazione di ossigeno più bassa nei soggetti sani?
Ricordiamo che la saturazione di ossigeno normalmente oscilla tra 97% e 99% nei soggetti sani, mentre può essere fisiologicamente più bassa negli anziani (intorno al 95%) e gravemente più bassa (pari o al di sotto del 90%) in soggetti con patologie polmonari e/o circolatorie.