Sommario
- 1 Per quale motivo le microplastiche sono utilizzate in prodotti come dentifrici e cosmetici?
- 2 Come si generano le microplastiche?
- 3 Come riconoscere le microplastiche nei cosmetici?
- 4 Quali sono le microplastiche nei cosmetici?
- 5 Come è costituito il dentifricio di oggi?
- 6 Quando fu inventato il dentifricio a strisce?
Per quale motivo le microplastiche sono utilizzate in prodotti come dentifrici e cosmetici?
Nei prodotti esfolianti le microplastiche vengono sfruttate per l’azione delicata che svolgono nell’eliminazione delle cellule cutanee morte, aiutando così la pelle a rinnovarsi e ad apparire più morbida e luminosa.
Come si generano le microplastiche?
La microplastica viene prodotta dalla frantumazione della plastica galleggiante causata dal moto ondoso, dall’attrito con le rocce e dall’azione dei raggi UV del sole. Si tratta di un materiale non biodegradabile che può raggrupparsi creando grandi “isole”, come per esempio la Great Pacific Garbage Patch.
Come eliminare le microplastiche?
Possiamo trovare filtri per rubinetto studiati appositamente per ridurre le microplastiche bloccandole direttamente nel momento in cui l’acqua esce dal rubinetto. I filtri testati in laboratori indipendenti riducono le particelle in sospensione eventualmente presenti nell’acqua di rete fino ad una dimensione di 0.1 µm.
Come riconoscere le microplastiche nei cosmetici?
La presenza di microplastiche può essere verificata dalle informazioni presenti sull’etichetta dei cosmetici, dove per legge gli ingredienti sono indicati in ordine decrescente di peso fino alla soglia dell’1%.
Quali sono le microplastiche nei cosmetici?
Come indica la stessa Unep, la dicitura che li svela è una tra queste: Polyethylene (PE), Polymethyl methacrylate (PMMA), Nylon, Polyethylene terephthalate (PET), Polypropylene (PP). Spesso si trovavano ai primi posti dopo l’acqua, quindi in percentuali molto alte.
Come arrivano le microplastiche in mare?
La microplastica è quel materiale eterogeneo e microscopico che si trova in sospensione nei mari del mondo. Deriva dalla frantumazione di pezzi più grandi di plastica galleggiante causata dal moto ondoso, dall’attrito con delle rocce e dall’azione dei raggi UV del sole.
Come è costituito il dentifricio di oggi?
Il dentifricio di oggi, costituito essenzialmente da acqua (circa al 75%), è, nella maggior parte dei casi, principalmente composto da ingredienti classificabili secondo la loro funzione in:
Quando fu inventato il dentifricio a strisce?
Il dentifricio a strisce fu inventato da un newyorkese di nome Leonard Lawrence Marraffino nel 1955. Il brevetto (US patent 2,789,731 rilasciato nel 1957) fu successivamente venduto all’Unilever, che commercializzò questa novità nell’ambito del marchio Striscia (nome usato all’inizio del 1960 ).
Cosa può provocare il dentifricio al fluoro?
Il dentifricio al fluoro sembra possa provocare dei danni alla salute: infatti l’assunzione di quantità di fluoro superiori ai 2 mg al giorno causa fluorosi. Se un ingente quantitativo di dentifricio viene ingerito, un centro antiveleni dovrebbe essere contattato immediatamente..