Sommario
Cosa serve per diventare astronomo?
«Si inizia con una laurea triennale in astronomia – conferma – oppure in fisica. Si deve poi proseguire con una laurea magistrale di due anni in astrofisica o cosmologia, poi vincere una borsa di studio per un dottorato di tre anni, fortunatamente pagato (ma molto poco in Italia, e non per tutti!).
Che lavoro può fare un astrofisico?
L’Astronomo o Astrofisico è un ricercatore che indaga e interpreta i fenomeni fisici che riguardano l’universo. Con osservazioni da Terra e dallo Spazio, l’Astrofisico studia la natura di pianeti (anche extrasolari) stelle, galassie e di tutti i sistemi e le strutture dell’universo, vicini e remoti.
Che scuola superiore devi fare per diventare astronomo?
Generalmente si sceglie di intraprendere questa carriera quando si finisce la scuola superiore e si deve scegliere un percorso universitario. Le strade da seguire sono il corso di laurea in astronomia, a Bologna e a Padova, oppure il corso base di fisica e specializzazione in astrofisica o cosmologia.
Che differenza c’è tra Astronomia e Astrofisica?
L’astronomo osserva il cosmo, l’astrofisico cerca di capirne il funzionamento. In altre parole, la prima scienza produce cataloghi di stelle, galassie, nebulose e oggetti cosmici in genere,… L’astronomo osserva il cosmo, l’astrofisico cerca di capirne il funzionamento.
Chi fu il primo a utilizzarlo per uso astronomico?
Anche se la sua invenzione la si attribuisce a Hans Lippershey, il primo ad utilizzarlo per uso astronomico fu Galileo Galilei, che decise di costruirne uno lui stesso. Da allora, i progressi tecnologici di questo strumento sono stati continui, grazie soprattutto al miglioramento delle ottiche e dei sistemi di puntamento.
Come si definisce l’astronomia?
In base alle definizioni del dizionario, il termine “astronomia” viene riferito allo “studio della materia e di oggetti fuori dall’atmosfera terrestre e delle loro proprietà fisiche e chimiche” mentre l'”astrofisica” si riferisce alla branca dell’astronomia che tratta “il comportamento, le proprietà fisiche e i processi dinamici degli oggetti
Quando nasce la chimica moderna?
Le basi per lo sviluppo della chimica moderna si pongono nel XVII secolo, con la prima definizione delle reazioni chimiche (nel Tyrocinium Chymicum di Jean Béguin) e il graduale sviluppo del metodo sperimentale, grazie a diversi scienziati tra i quali spicca Robert Boyle.
Cosa era l’astronomia di quei tempi?
In realtà l’astronomia di quei tempi consisteva principalmente nel mappare la posizione di stelle e pianeti, scienza che oggi viene chiamata astrometria. Da queste osservazioni si formarono le prime teorie sui movimenti dei pianeti e sulla natura del Sole, della Luna e della Terra, che inizialmente si pensava fosse al centro dell’universo.