Sommario
Che cosa vuol dire epigrafi?
di ἐπιγράϕω «scrivere sopra»]. – 1. Iscrizione in prosa o in versi che si colloca, incisa nel bronzo o nel marmo, sulle tombe per memoria di un defunto, o altrove a commemorazione di uomini o di avvenimenti: comporre, incidere, scolpire, collocare, inaugurare un’epigrafe.
Chi fa le epigrafi?
L’epigrafia ha come scopo principale quello di studiare le epigrafi, vale a dire quelle iscrizioni realizzate, generalmente ma non necessariamente, su un materiale poco corruttibile (i supporti scrittorî di cui le iscrizioni si valgono sono i più vari), a fini di documentazione pubblica e durevole nel tempo.
Cosa studiano gli epigrafisti?
epigrafia Branca dell’archeologia che studia le epigrafi (iscrizioni incise nel bronzo o nel marmo) antiche. Lo studio dell’e. è fondamentale per le antiche civiltà orientali, in alcune delle quali il materiale epigrafico rappresenta quasi l’unica fonte di informazione.
Cosa si intende per firma in calce?
Con la locuzione firma in calce, nel linguaggio burocratico, si intende specificare che la firma deve essere apposta nella parte inferiore di un documento.
Come si compone l’epigrafe?
L’epigrafe si compone di tre righe, scolpite in scrittura capitale di ottima fattura; lo spazio al di sotto dell’ultima riga di testo rimase vuoto per ospitare, presumibilmente, i nomi di altri parenti e discendenti, che non furono mai aggiunti.
Cosa è l’epigrafia latina?
L’epigrafia latina (dal greco «ἐπὶ γράφειν», scrivere sopra) è la scienza che studia i documenti iscritti in lingua latina su supporti di varia tipologia (rigidi e scarsamente deperibili come pietra, metallo, materiale fittile ecc., ma anche su materiale rigido ma deperibile come il legno o su materiali flessibili e deperibili come la cera ecc.
Come avviene l’uso delle epigrafi per le strade di Roma?
L’uso delle epigrafi fa la sua graduale ricomparsa a partire dall’XI secolo e si diffonde con l’Umanesimo e il diretto recupero della forma epigrafica di Roma. A partire dal 1471 l’epigrafia pubblica per le strade di Roma riceve un fortissimo impulso dall’opera di papa Sisto IV.
Come si usa la consuetudine epigrafica romana?
La consuetudine epigrafica romana fa largo uso di abbreviazioni, spesso, ma non sempre, ridotte alla sola lettera iniziale. L’editore è solitamente tenuto a sciogliere le abbreviazioni contenute nel testo attraverso l’uso delle parentesi tonde ( a(bc)).