Quanto serve il Cud per la cittadinanza?
8.263,31 euro
In particolare si devono allegare alla domanda di cittadinanza italiana i modelli fiscali CUD UNICO, 730 relativi ai redditi degli ultimi 3 anni. L’importo del reddito annuo per il singolo richiedente della cittadinanza italiana non deve essere inferiore a 8.263,31 euro.
Che reddito bisogna avere per cittadinanza?
Hai un reddito familiare inferiore a 6.000 euro annui moltiplicato per la scala di equivalenza. La soglia del reddito è elevata a 7.560 euro ai fini dell’accesso alla Pensione di Cittadinanza e a 9.360 euro nei casi in cui il nucleo familiare risieda in una abitazione in affitto.
Come si può acquistare la cittadinanza italiana?
L a cittadinanza italiana è uno status del cittadino in base al quale l’ordinamento giuridico italiano riconosce la pienezza dei diritti civili e politici. Si può acquistare automaticamente: per nascita : si parla di “ius sanguinis”, ovvero per discendenza diretta da almeno un genitore in possesso della cittadinanza italiana.
Quali sono i principi della cittadinanza?
La normativa sulla cittadinanza, la legge 91/1992, individua i principi base, tra i quali: trasmissibilità per discendenza o iure sanguinis; i casi di acquisto per nascita sul territorio itaiano o iure soli; le condizioni per mantenere la doppia cittadinanza; i casi di perdita dello status
Come è riconosciuta la cittadinanza italiana per matrimonio?
La ‘cittadinanza per matrimonio’ è riconosciuta dal prefetto della provincia di residenza del richiedente. Diverso è parlare di cittadinanza europea che non è uno status che si acquisisce. Acquisto della cittadinanza italiana per matrimonio con cittadino italiano ai sensi dell’art. 5 della legge 91/1992.
Come si può riacquistare la cittadinanza italiana?
La cittadinanza italiana si può riacquistare su domanda. Il D.L. 4 ottobre 2018, n. 113, convertito con legge 1° dicembre 2018 n. 132 ha introdotto all’art. 10 bis della legge 5/02/1992, n. 91 l’istituto della revoca della cittadinanza nei casi espressamente previsti dall’art. 10 bis della citata legge n. 91/1992.