Sommario
Quanti anni conservare registri IVA?
10 anni
In linea generale ai sensi dell’Articolo 2220 del Codice Civile “le scritture devono essere conservate per 10 anni dalla data dell’ultima registrazione”.
Quando buttare registri IVA?
Da un punto di vista fiscale viene quindi previsto che i registri devono essere conservati per un periodo minimo di quattro anni decorrenti dal 31 dicembre dell’anno in cui è stata presentata la dichiarazione cui si riferiscono le registrazioni.
Quali sono i termini di conservazione?
Termini di conservazione. Devono essere conservati per un tempo definito: I libri e i registri contabili; Gli originali delle lettere, dei telegrammi e delle fatture ricevute; Le copie delle lettere, dei telegrammi e delle fatture spedite. Tale lasso temporale è stabilito in misura diversa dalla normativa civilistica e fiscale.
Quando vanno conservati i documenti?
In linea generale possiamo dire che i documenti vanno conservati da un minimo di un anno ad un massimo di vent’anni, ma molto dipende dalla finalità del documento e dal tipo di persona fisica o giuridica che è tenuto a conservarlo.
Quando devono essere conservati i registri e gli altri documenti rilevanti ai fini IVA?
I registri e gli altri documenti rilevanti ai fini Iva devono essere conservati fino al termine previsto per l’accertamento (31 dicembre del quarto anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione dei redditi) e, comunque, fino alla definizione delle eventuali violazioni riscontrate dai verificatori.
Qual è il periodo di conservazione di un documento?
Periodo di tempo che varia in base al tipo specifico di documento che si ha bisogno di conservare. Il tempo di conservazione, in linea generale, va da un minimo di un anno a un massimo di venti anni. Un discorso a parte (come vedremo in seguito) va fatto per i documenti prodotti dalla pubblica amministrazione.