Perché si chiama gipsoteca?
Il termine gipsoteca significa letteralmente “raccolta di gessi”; in questo luogo infatti sono custoditi i modelli in gesso delle opere che poi il Canova realizzava in marmo.
Come lavora Antonio Canova?
Studia pose, copia sculture antiche, riprende modelli e propone soluzioni. Questi segni non hanno mai un valore stilistico in quanto non si può partire dal marmo, opera finale, ed attuare un metodo a ritroso per avere il supporto stilistico. Essi funzionano soltanto per l’ideazione.
Dove lavorava Antonio Canova?
A Possagno lavora per la Parrocchiale e riceve da parte del duca Alberto di Sassonia l’incarico di realizzare il mausoleo per Maria Cristina d’Austria da destinarsi alla chiesa degli Agostiniani di Vienna. L’opera sarà terminata nel 1805. Canova torna a Roma nel 1799 e nel 1800 iventa membro dell’Accademia di San Luca.
Come faceva le sculture Canova?
Canova, infatti, iniziava i suoi lavori con piccoli bozzetti in argilla, poi ne faceva una versione in gesso con le dimensioni che avrebbe avuto la scultura finale e poi duplicava il gesso applicando sul marmo le coordinate di numerosi punti segnati sulla superficie con piccoli chiodi (chiamati con il termine francese …
In quale città lavora principalmente Canova?
Antonio Canova (Possagno, 1º novembre 1757 – Venezia, 13 ottobre 1822) è stato uno scultore e pittore italiano, ritenuto il massimo esponente del Neoclassicismo in scultura e soprannominato per questo «il nuovo Fidia». Canova svolse l’apprendistato a Venezia.
Cosa hanno in comune le sculture di Canova?
Canova riporta alla luce lo splendore dell’arte classica: le sue sculture riprendono le emozioni e sentimenti dell’arte classica. Nelle sue opere ci sono nuove sensazioni, non c’è solo una rappresentazione di una bellezza canonica, fredda o rigida, tipicamente greca, ma sono rappresentazioni che hanno un certo pathos.