Sommario
In che anno è nato il dentifricio?
Nel 1892, il dottor Washington Sheffield, di New London, mise a punto un dentifricio contenuto in un tubo pieghevole. Questa idea venne poi copiata ed applicata da numerosi produttori.
Come si curava la tubercolosi prima degli antibiotici?
Il primo vero successo nell’immunizzazione contro la tubercolosi venne sviluppato da un ceppo attenuato di tubercolosi bovina da Albert Calmette e Camille Guérin ottenuto attraverso una serie di passaggi in terreno di coltura durati molti anni a partire dal 1908. Era chiamato “BCG” (Bacillo Calmette-Guérin).
Perché si chiama tubercolosi?
tubercolosi (TBC) Malattia infettiva, contagiosa e ubiquitaria, che deve il nome alla caratteristica formazione anatomopatologica (tubercolo elementare) prodotta, nei tessuti dell’organismo umano e animale, dall’agente patogeno.
Cosa si usava prima del dentifricio?
Le prime tracce di prodotti per l’igiene orale risalgono all’antico Egitto: si usava una miscela a base di polvere di pietra pomice e gusci d’uovo. I Romani ci aggiunsero ossa frantumate e gusci d’ostrica, e pare masticassero una resina aromatica per combattere l’alito cattivo.
Come ci si lavava i denti nel Medioevo?
Era diffusa anche la consuetudine di asciugarsi la bocca e al mattino di lavarsi i denti con bicarbonato di sodio sciolto in acqua. In un documento appare scritto sen scem scem, che vuol dire “pulizia della bocca e dei denti”. Anche la cura delle unghie e dei capelli rientrava nella pulizia quotidiana.
Come veniva chiamata la tubercolosi?
Tisi, deperimento, scrofola, mal sottile, morbo di Pott, piaga bianca sono i termini che sono stati usati, nel corso della storia, per definire la tubercolosi.
Dove è nata la tubercolosi?
La tubercolosi era invece conosciuta nell’antica India e nell’antica Cina, come risulta dagli antichi trattati medici, ma anche nell’America precolombiana, come attestato da osservazioni osteo-archeologiche. Nell’antica Grecia la “tisi”1 era conosciuta e se ne parla sia in Erodoto (V sec.
Cosa c’è dietro ai dentifrici?
Questi simboli sono necessari nel processo di fabbricazione delle confezioni e sono conosciuti come ‘eye marks’ o ‘guida alla registrazione’. L’obiettivo di questi segni è che i ‘robot’ o i sensori possano individuare dove tagliare, piegare o pressare ogni confezione.