Sommario
Come viene adottato lo statuto speciale?
La principale differenza tra lo statuto speciale e lo Statuto regionale di una Regione a statuto ordinario, detto invece statuto di diritto comune, è che mentre lo statuto ordinario è adottato e modificato con legge regionale, lo statuto speciale è adottato con legge costituzionale, così come ogni sua modifica.
Chi approva lo statuto nelle Regioni ordinarie?
Lo Statuto viene approvato e modificato dal Consiglio regionale con due successive deliberazioni, adottate ad intervallo non inferiore di due mesi, a maggioranza assoluta in entrambe le deliberazioni.
Cosa prevede lo statuto regionale?
Per statuto regionale si intende quel tipo di fonte del diritto che, in virtù del principio di autonomia, disciplina l’organizzazione interna delle Regioni, indica i fini che l’ente intende perseguire e detta le regole fondamentali a cui essa dovrà attenersi nell’esercizio della sua attività.
Come si modifica lo statuto speciale?
PREMESSA: MODIFICARE UNO STATUTO SPECIALE I progetti di modificazione dello Statuto di iniziativa governativa o parlamentare sono comunicati dal Governo della Repubblica al Consiglio regionale e ai Consigli provinciali, che esprimono il loro parere entro due mesi.
Quali procedimenti per l’approvazione degli Statuti speciali e degli statuti ordinari oggi?
Il procedimento di formazione degli Statuti, oggi, prevede che questi vengano adottati e modificati con legge regionale, adottata con una doppia deliberazione a maggioranza assoluta dei componenti del Consiglio regionale, con la possibilità di referendum confermativo solo eventuale.
Chi emana lo statuto?
Lo statuto viene deliberato da ciascun consiglio comunale con un voto a maggioranza qualificata. L’approvazione avviene con la votazione favorevole dei due terzi dei consiglieri del consiglio comunale.
Perché le due isole maggiori sono Regioni a statuto speciale?
L’autonomia speciale di cui queste Regioni e Province autonome godono si traduce, in sostanza, nel fatto che a tali livelli di governo sono riconosciuti dei margini di autonomia nei confronti dello Stato maggiori rispetto alle altre Regioni.