Sommario
Come funziona la tintura di iodio?
Meccanismo d’azione. Il potere disinfettante della tintura di iodio è attribuito all’azione ossidante che lo iodio elementare esercita nei confronti delle proteine dei microorganismi.
Che colore ha lo iodio?
Lo iodio è un solido scuro, violetto-bluastro, con lucentezza quasi metallica che anche a temperatura ambiente sublima in un vapore violetto dall’odore irritante. Questo alogeno forma composti con numerosi elementi, ma è meno reattivo degli altri alogeni e mostra qualche proprietà semi-metallica.
Come si chiama tintura di iodio?
Come anticipato nelle righe precedenti, in farmacia possiamo trovare la tintura di iodio sia nella colorazione rosso-bruno sia nella sua forma incolore. Quest’ultima, chiamata anche tintura bianca di iodio, è utilizzata soprattutto per curare la micosi delle unghie.
Come si fa la tintura di iodio?
Si prepara mettendo lo ioduro di potassio nell’acqua, aggiungendo poi lo iodio e agitando finché la dissoluzione non è completa; a quel punto si porta a volume con alcool etilico.
Quali sono le caratteristiche dello iodio?
Caratteristiche. Lo iodio è un solido lucente nero-bluastro che a temperature non elevate sublima in un gas violetto dall’odore irritante. Questo alogeno forma
Cosa è la tintura di iodio?
La tintura di iodio è una soluzione idroalcolica al 3% di triioduro (I 2 + I − → I − 3) usata come disinfettante per uso esterno e per la disinfezione di acque di superficie (3 gocce per litro, lasciando agire per 30 minuti); Reattivo di Lugol (o soluzione di Lugol): soluzione di composizione simile alla tintura di iodio;
Quando fu scoperto lo iodio?
Lo iodio (dal greco iodes, violetto) fu scoperto da Bernard Courtois nel 1811. Egli era il figlio di un fabbricante di salnitro (nitrato di potassio), un componente essenziale della polvere da sparo.
Qual è il numero di iodio in chimica?
Il numero di iodio, in chimica, è la massa di iodio in grammi che viene consumata da 100 grammi di una sostanza chimica. I numeri di iodio sono spesso usati per determinare la quantità di insaturazione negli acidi grassi.