Che documenti servono per buoni spesa?
BUONI SPESA: REQUISITI
- residenza presso il Comune;
- tipo di nucleo familiare (numero persone, numero figli);
- situazione del patrimonio immobiliare (casa con mutuo, affitto, senza casa);
- disponibilità di denaro sul conto corrente;
- reddito dei componenti della famiglia;
- situazione lavorativa;
- ISEE familiare;
Quando arriva il bonus spesa?
I buoni spesa possono avere un importo, in alcuni casi, fino a 1.400 euro a famiglia e, seppur finanziati dal governo col decreto Ristori e rifinanziati col decreto Sostegni bis, saranno erogati entro la fine dell’anno dai Comuni.
Come si accettano i buoni pasto?
Non tutti i negozi, ristoranti, bar, supermercati o alimentari accettano i buoni pasto. Per sapere se li accettano puoi chiedere direttamente in cassa, oppure telefonare prima di recarti a fare la spesa. Di solito all’entrata del negozio c’è un adesivo proprio sulla porta di ingresso, con il marchio di buoni pasto accettati.
Chi ha diritto al buono pasto?
Hanno diritto al buono pasto sia le dipendenti del settore pubblico che privato, chiaramente se previsto dal proprio CCNL o dal proprio contratto. I buoni maturano anche durante le ore di allattamento. Non ha invece diritto ai buoni pasto durante il congedo parentale (congedo di maternità facoltativa).
Quali sono i buoni pasto di vario importo?
Esistono buoni pasto di vario importo: di solito l’importo minimo è di 2 euro, mentre quello massimo è di 15 euro. È possibile spenderne fino a 8 alla volta, ma l’azienda può imporre altre limitazioni: per esempio che si possano spendere solo a pranzo e solo durante i giorni lavorativi (non festivi), ecc.
Quali sono i soggetti coinvolti nella gestione dei buoni pasto?
Nella gestione dei buoni pasto rientrano quattro soggetti: Azienda emittente, ossia quella che stampa e vende i buoni pasto al tuo datore di lavoro; Aziende pubbliche o private che comprano i buoni pasto e li consegnano ai propri dipendenti; Dipendenti, che usano il buono pasto nei negozi convenzionati;