Sommario
Che batterio è il Clostridium?
Che cos’è il Clostridium difficile? Clostridium difficile (C. difficile) è un batterio anaerobio, Gram-positivo, presente fisiologicamente nella flora batterica della vagina e dell’intestino (rintracciabile quindi nelle feci).
Cosa fanno i clostridi?
Clostridium difficile è un battere gram positivo, anaerobio, sporigeno, opportunista. Presente fisiologicamente nella flora batterica vaginale ed intestinale, produce una tossina che provoca infiammazione dell’intestino e diarrea.
Cosa significa Sporigeno e cosa comporta?
I Clostridium sono sporigeni: cosa significa? Un batterio è detto sporigeno, quando può trasformarsi in spora o dare origine a spore. L’esempio più emblematico di quanto appena affermato è Clostridium tetani, una delle tante specie di Clostridium esistenti in natura, famoso in quanto è l’agente eziologico del tetano.
Qual è la origine del nome clostridium?
Origine del nome. La parola “ Clostridium ” deriva dal termine greco “ kloster ” ( κλωστήρ ), che significa “mandrino” o “fuso”. L’impiego di una parola con tale origine etimologia è legato, com’è facilmente intuibile, al tipico aspetto fusiforme bastoncellare dei batteri appartenenti al genere Clostridium.
Come si usa l’infezione da Clostridium?
In particolare nella terapia dell’infezione di Clostridium unitamente agli antibiotici si usa somministrare un lievito il Saccharomyces boulardii, che è classificato come probiotico, e che vari studi hanno dimostrato godere della proprietà di prevenire le reinfezioni da Clostridium.
Cosa è il Clostridium difficile?
Il clostridium difficile è un batterio anaerobico (sopravvive cioè anche in ambienti privi di ossigeno) che diviene blu/viola alla colorazione di Gram (colorazione utilizzata per analisi di laboratorio volte a classificare i batteri) e pertanto è un Gram-positivo.
Quali sono i batteri del genere Clostridium?
Di norma, i batteri del genere Clostridium sono suscettibili a diversi antibiotici, tra cui la penicillina G in dosi elevate, le tetracicline, l’imipenem, il metronidazolo, la vancomicina e il cloramfenicolo, e ad alcuni antibatterici, come i sulfamidici.