Quali sono gli effetti collaterali della niacina?
Tuttavia, secondo alcuni studi più recenti, la Niacina presenta alcuni effetti collaterali che possono presentarsi quando si assumono alte dosi di integratori o farmaci a base di questa sostanza. Gli effetti collaterali più comuni sono cefalee, abbassamento della pressione, vertigini e capogiri.
Come agisce la niacina sul colesterolo?
La niacina agisce sul colesterolo con un meccanismo che avviene a livello del tessuto adiposo, dove l’acido nicotinico inibisce la lipolisi e di conseguenza la disponibilità di grassi liberi che verrebbero utilizzati dall’organismo per produrre le lipoproteine a bassa densità (LDL), il colesterolo cattivo. Aiuta la circolazione sanguigna.
Cosa potrebbe aiutare la niacinamide nel trattamento del diabete?
Aiuta nel trattamento del diabete: la Niacina potrebbe essere di aiuto nel trattamento del diabete per il ruolo che gioca nel controllo e bilanciamento degli zuccheri nel sangue. Si crede che nella forma di Niacinamide essa possa migliorare l’efficacia di alcuni tipi di medicinali somministrati per via orale per il controllo del diabete.
Quali sono le forme biologicamente attive della niacina?
Le forme biologicamente attive della niacina sono la nicotinamide adenin dinucleotide ( NAD) e la nicotinamide adenin dinucleotide fosfato ( NADP) che agiscono da coenzimi in numerosissimi processi biologici.
Qual è la razione raccomandata della niacina?
Essendo precursore del NAD e del NADP, ha principalmente funzione coenzimatica in numerosi processi. La niacina è reperibile sia negli alimenti di origine animale che vegetale, e può essere ricavata per sintesi endogena solo dall’amminoacido essenziale triptofano. La razione raccomandata è di circa 6,6 mg ogni 1000 kcal assunte con la dieta.
Quali sono le malattie congenite con niacina?
Si conoscono anche due malattie congenite con inadeguata utilizzazione della niacina: la malattia di Hartnup e la schizofrenia. L’utilizzo di niacina a dosi elevate per tempi lunghi può provocare effetti collaterali quali arrossamento, orticaria, nausea, vomito e talvolta danni epatici (2÷6 g/die).
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