Sommario
Cosa si intende oggi per schiavitù?
La schiavitù non è qualcosa che riguarda solo il passato. Esiste ancora oggi in molte forme diverse: traffico di esseri umani, sfruttamento del lavoro per debiti, sfruttamento dei bambini, sfruttamento sessuale e lavori domestici forzati sono solo alcune. Una più grave e disumana dell’altra.
Quali sono i paesi con più schiavitù?
Secondo il Global slavery index, in questi dieci paesi – Cina, Repubblica Democratica del Congo, India, Indonesia, Iran, Nigeria, Corea del Nord, Pakistan, Filippine e Russia – vive complessivamente il 60 per cento circa di tutte le persone ridotte in schiavitù e più della metà della popolazione mondiale.
Quali sono le origini della schiavitù?
I documenti riguardanti la schiavitù nell’antica Grecia rimandano fino al periodo della civiltà micenea. Le sue origini non sono conosciute, ma sembra che la schiavitù sia diventata una parte importante dell’economia e della società solo a seguito della creazione dei primi centri cittadini.
Quando scomparve la schiavitù?
La schiavitù nel X secolo scomparve in Europa che però continuò ad ammettere in uso lo schiavismo all’esterno delle proprie nazioni. Per il resto del mondo soltanto a partire dall’epoca dell’Illuminismo avvenne una sparizione graduale del fenomeno, favorito persino da eventi reazionari come il Congresso di Vienna.
Come continuò la tratta degli schiavi?
E anche dopo l’abolizione della tratta degli schiavi da parte dell’impero britannico (1807) la tratta continuò grazie a paesi quali Portogallo, Brasile e Stati Uniti. La tratta degli schiavi fu alimentata in particolar modo dalla domanda di lavoro in America.
Quali paesi hanno la condizione di schiavitù?
Nonostante gli enormi progressi raggiunti dall’abolizionismo, la condizione di schiavitù viene vissuta ancora ai giorni nostri in un gran numero di paesi molto diversi tra di loro, in quanto possono essere paesi sia in via di sviluppo, sia industrializzati.