Sommario
Cosa ha fatto Artemisia Gentileschi?
Artemisia Gentileschi è stata una grande pittrice del periodo barocco. Di padre pittore e fortemente influenzata da Caravaggio, la Gentileschi è una delle donne tra le più note della storia dell’arte. Artemisia Gentileschi fu una pittrice barocca del XVI secolo.
Dove si trovano i dipinti di Artemisia?
L’opera si trova presso la Galleria Palatina di Palazzo Pitti a Firenze. Giuditta e Oloferne è il tema biblico che Artemisia ha trattato più spesso nei suoi dipinti.
Come dipingeva Artemisia Gentileschi?
Durante tutta la sua carriera Artemisia seguì le orme di Caravaggio e dello stile barocco dell’epoca, dipingendo tele che avevano come soggetto i temi biblici e utilizzando la tecnica del chiaroscuro.
Dove si trova la tomba di Artemisia Gentileschi?
Una vita intensa, violenta, appassionante e a volte immersa nel mistero: Artemisia morì a Napoli nel 1653, fu sepolta nella Chiesa di San Giovanni dei Fiorentini sotto una lapide che recitava Heic Artemisia.
Dove si forma Artemisia Gentileschi?
Artemisia Lomi (Artemisia Gentileschi) Si forma a Roma nella bottega del padre Orazio Gentileschi e dimostra subito grandi capacità. La nascente fama è però offuscata dallo stupro subito dal pittore Agostino Tassi cui seguirà un famoso processo nel 1611.
Quando è nata Artemisia Lomi Gentileschi?
Artemisia Lomi Gentileschi ( Roma, 8 luglio 1593 – Napoli, post 31 gennaio 1654) è stata una pittrice italiana di scuola caravaggesca . Artemisia Gentileschi nacque a Roma l’8 luglio 1593 da Orazio e Prudenzia di Ottaviano Montoni, primogenita di sei figli.
Come si trasferì Artemisia Gentileschi a Napoli?
Artemisia Gentileschi a Napoli. Nel 1630 Artemisia si trasferì a Napoli, città ricca di laboratori e amanti dell’arte, alla ricerca di nuove e più redditizie opportunità di lavoro. Il biografo del XVIII secolo Bernardo de’ Dominici ipotizzò che Artemisia fosse già conosciuta a Napoli prima del suo arrivo.
Quale pittore era Orazio Gentileschi?
Orazio Gentileschi era un pittore nativo di Pisa dagli iniziali stilemi tardo-manieristi che, stando al critico Roberto Longhi, prima di trasferirsi a Roma « ] non dipingeva, ma lavorava semplicemente di pratica, a fresco» (Longhi).