Sommario
Come venivano chiamati gli schiavi a Sparta?
gli Iloti (nome di origine incerta), anch’essi discendenti dall’antica popolazione indigena dei Messeni, ma ad essi i conquistatori non avevano lasciato il possesso delle terre. Essi, per quanto più numerosi degli Spartiati e dei Perièci, erano privi di tutti i diritti civili e politici.
Come si chiama la forma di governo di Sparta?
Sparta, come tutte le poleis greche, sin dal principio fu una monarchia, con la particolarità di avere due re (diarchia), appartenenti a due distinte dinastie. Secondo la leggenda, il legislatore Licurgo, conservando l’istituto monarchico, introdusse le altre forme caratteristiche della costituzione spartana.
Che cosa vuol dire Efori?
Gli efori (singolare “eforo”, in greco antico: ἔφορος, éphoros, “ispettore”, “sorvegliante”, composto di ἐπί, epí, “sopra”, e ὁράω, horáō, “vedere”) furono la più importante delle magistrature spartane di età classica (dalla metà del VI secolo a.C.), anche se potevano vantare un’origine molto antica.
Quali sono le origini della schiavitù?
I documenti riguardanti la schiavitù nell’antica Grecia rimandano fino al periodo della civiltà micenea. Le sue origini non sono conosciute, ma sembra che la schiavitù sia diventata una parte importante dell’economia e della società solo a seguito della creazione dei primi centri cittadini.
Qual è la prima condanna della schiavitù?
La filosofia dello stoicismo produsse invece la prima condanna della schiavitù registrata nella storia. Durante l’VIII e VII secolo a.C. nel corso delle guerre messeniche gli Spartiati ridussero un’intera popolazione, gli Iloti , ad una forma molto vicina alla schiavitù [200] .
Quando vennero istituite le leggi a favore degli schiavi?
Nel I secolo a.C. vennero, però, istituite le prime leggi a favore degli schiavi: la legge Cornelia, dell’82 a.C. proibì che il padrone potesse uccidere lo schiavo senza giustificato motivo e la legge Petronia, del 32, rimosse l’obbligo dello schiavo di combattere nel Circo se richiestogli dal proprietario.
Come si riconosceva agli schiavi di città?
Il diritto romano non riconosceva agli schiavi un culto religioso proprio, ma gli si consentiva di esercitare alcuni riti secondo i costumi originari. Gli schiavi di città erano sicuramente più liberi di quelli di campagna: potevano frequentare le osterie, i bagni pubblici, il circo.