Sommario
- 1 Come si misura la reazione al fuoco?
- 2 Come si misura la resistenza al fuoco?
- 3 Cosa significa REI 90?
- 4 Quali sono i principali parametri per la valutazione della resistenza al fuoco?
- 5 Come si determinano le classi di reazione al fuoco?
- 6 Quando un materiale si dice ignifugo?
- 7 Come si attua la protezione passiva?
Come si misura la reazione al fuoco?
La reazione al fuoco sui prodotti viene testata per mezzo di prove eseguite in conformità con apposite procedure armonizzate. La classificazione che ne deriva, prevede sette diversi gradi di reazione al fuoco. Le prime classi, identificate con i nomi A1 e A2, rappresentano i materiali in-combustibili.
Come si misura la resistenza al fuoco?
Sulla base della “Normativa REI” le classi di resistenza al fuoco sono: 10, 15, 20, 30, 45, 60, 90, 120, 180, 240 e 360, ed esprimono il tempo in minuti durante il quale la resistenza al fuoco deve essere garantita. L’acronimo R.E.I.
Come si determina la reazione al fuoco di un materiale?
La reazione al fuoco di un materiale è un fenomeno molto complesso che dipende da vari parametri, i principali dei quali sono i seguenti: infiammabilità: intesa come capacità di un materiale di entrare e permanere in stato di combustione, con emissione di fiamme e/o durante l’esposizione ad una sorgente di calore.
Cosa significa REI 90?
Dunque, se si indica un REI di 90 minuti, significa che stabilità dell’edificio, tenuta dei fumi e isolamento termico sono garantiti per novanta minuti a partire dallo scoppio dell’incendio.
Quali sono i principali parametri per la valutazione della resistenza al fuoco?
la resistenza R: attitudine a conservare la resistenza meccanica sotto l’azione del fuoco; l’ermeticità E: attitudine a non lasciar passare né produrre fiamme, vapori o gas caldi sul lato non esposto; l’isolamento termico I: attitudine a ridurre la trasmissione del calore.
Che differenza c’è tra REI e EI?
Innanzitutto, la sigla “REI” e la conseguente sigla “EI” è un acronimo che serve ad indicare la resistenza al fuoco di un elemento costruttivo portante (nel primo caso) utilizzato dalle varie aziende che si occupano di edilizia e di materiali edili, ed è presente nelle normative in vigore dall’anno 2003 mentre la sigla …
Come si determinano le classi di reazione al fuoco?
Classe di reazione al fuoco I materiali sono assegnati alle classi: 0, 1, 2, 3, 4, 5 con l’aumentare della loro partecipazione alla combustione, pertanto il comportamento di un materiale combustibile al fuoco è tanto migliore quanto più bassa è la classe i materiali di classe 0 sono incombustibili (vedi UNI 9177).
Quando un materiale si dice ignifugo?
Un materiale è definito ignifugo (dal latino ignis, fuoco) se non infiammabile oppure se possiede caratteristiche grazie alle quali viene molto ridotta o molto ritardata la sua combustione.
Quando si ricorre a una soluzione alternativa per il livello di prestazione di resistenza al fuoco i?
Sono ammesse soluzioni alternative al livello di prestazione I, costituite da: compartimentazione rispetto ad altre costruzioni; assenza di danneggiamento ad altre costruzioni o all’esterno del confine dell’area su cui sorge l’attività, per effetto di collasso strutturale.
Come si attua la protezione passiva?
La protezione passiva comprende tutte quelle misure volte a contenere e limitare l’impatto di un incendio nello spazio (misure a contrasto della propagazione) e nel tempo (misure a contrasto della durata), senza bisogno dell’intervento umano o di un impianto.