Chi ha inventato la musica polifonica?
Il caposcuola è il Maestro Leonino, nel 12° secolo; gli succede, a cavallo tra i secoli 12° e 13°, il Maestro Perotino; entrambi compongono ORGANA e DISCANTI sempre più complessi per numero di voci, impreziositi dalle cosiddette “clausole ritmiche” alla fine dei versetti.
Come si chiama la forma più antica di musica polifonica ea quale periodo risale?
risalgono al 10° sec.: il più antico testo polifonico pervenuto è l’organum Rex coeli, Domine maris nel trattato Musica enchiriadis, attribuito a Ubaldo di Saint-Amand.
Chi ha parlato di polifonia nel romanzo?
Il principale studioso della polifonia nella letteratura occidentale è stato Michail Michailovič Bachtin (1895-1975), che ha indicato in Fëdor Dostoevskij (1821-1880) e nei suoi romanzi – come Delitto e castigo o I fratelli Karamazov – il vertice di questa tendenza.
Come si chiama la forma più antica di musica polifonica?
Magister Leoninus
[Magister Leoninus era il miglior compositore di organum (la forma polifonica più antica).
Quali sono le radici della musica polifonica?
La musica polifonica affondava le sue radici nella musica sacra medievale, ma raggiunse uno sviluppo notevole – in composizioni sia di carattere sacro che profano – nel corso del XIV secolo; questa evoluzione dell’arte compositiva fece si che le parti musicali, rispetto a quelle cantate, diventassero sempre più importanti.
Quando fu importante la polifonia?
Il Rinascimento. Nel Rinascimento la polifonia fu molto importante, autori come Gabrieli o Jaquin Desprèz utilizzarono essa nelle composizioni. Nel Rinascimento ci furono anche scuole di musica in cui si insegnava lo strumento e le tecniche della polifonia.
Qual è l’origine della pratica polifonica?
Si deve far risalire l’origine della pratica polifonica ad una consuetudine del canto corale religioso: probabilmente, infatti, i cantori collocavano spontaneamente le voci ad intervalli di 8 o 5 (e non perfettamente all’unisono) già a partire dal IX secolo.