Quanti tipi di mummificazione esistevano?
Esistevano tre tipi diversi di mummificazione nell’antico Egitto, in base alle capacità economiche della famiglia del defunto. Quella di qualità minore non comprendeva l’eliminazione delle viscere né la dissoluzione delle stesse: l’interno del corpo veniva semplicemente purgato prima dell’immersione nei sali di natron.
Perché gli Egizi praticavano la mummificazione?
Nell’antico Egitto si mummificavano i cadaveri dei defunti perché si conservassero integri nell’aldilà. Il corpo fungeva in questo modo da rifugio fisico per l’anima e il morto diventava un essere divino, capace di vivere eternamente.
Quanti anni hanno le mummie?
Le mummie sono antiche per antonomasia, ma ora si scopre che sono addirittura più vecchie del previsto: l’origine dei riti di imbalsamazione nell’Antico Egitto sarebbe da retrodatare di 1500 anni. A sostenerlo è uno studio britannico-australiano delle Università di York, Macquarie e Oxford pubblicato su PLOS ONE.
Quante mummie esistono?
Nel nostro Paese abbiamo il maggior numero di mummie d’Europa (3mila), e sono perlopiù naturali, ovvero i cadaveri si sono mummificati spontaneamente. Vi spieghiamo come e perché è accaduto. Le mummie in Italia sono quasi 3.000.
Quali organi venivano conservati nei vasi canopi?
Gli Egizi riponevano in quattro vasi diversi quelli che erano cervello, cuore, milza e fegato, per poi metterli nella camera mortuaria. Sui canopi venivano raffigurati i quattro figli del dio Horus: Asmet con la testa di uomo conteneva il fegato, Duamfet aveva la testa di sciacallo e conteneva lo stomaco.
Come venivano mummificati gli Egizi?
La mummificazione, arte molto complessa poiché richiedeva una conoscenza anatomica specifica, veniva praticata dai sacerdoti e consisteva nell’estrazione degli organi interni attraverso un uncino di bronzo. Successivamente il corpo veniva immerso per 40 giorni in acqua salata per portarlo ad essiccazione.