Sommario
Cosa fare dopo il decreto ingiuntivo?
Dopo la notifica dell’ingiunzione di pagamento, il creditore deve attendere 40 giorni per dare al debitore la possibilità di pagare spontaneamente o di fare opposizione, avviando in tal caso un regolare giudizio innanzi allo stesso giudice che ha emesso il decreto ingiuntivo.
Dove si paga un decreto ingiuntivo?
La somma indicata nel decreto ingiuntivo deve essere versata direttamente nelle mani del creditore (non quindi al suo avvocato). Lo si può fare anche con un bonifico sul conto corrente o con un assegno (anzi, queste forme diventano obbligatorie se l’importo è superiore a 3mila euro).
Dove si notifica l’opposizione a decreto ingiuntivo?
La notifica potrà essere effettuata a mezzo ufficiale giudiziario oppure a mezzo pec (posta elettronica certificata), qualora l’opposto abbia un indirizzo di posta certificata. Di regola l’avvocato c/o cui va notificata l’opposizione è tenuto ad avere un indirizzo PEC.
Chi fa opposizione a decreto ingiuntivo?
L’opposizione dev’essere effettuata allo stesso giudice che ha emesso il decreto ingiuntivo con atto di citazione, nelle controversie ordinarie, o con ricorso, nelle controversie di lavoro. Questa deve essere proposta entro il termine di 40 giorni a pena di decadenza.
Quanto tempo deve passare tra decreto ingiuntivo e precetto?
Il decreto ingiuntivo, detto anche precetto, non è altro che un’intimazione di pagamento. Con esso si ordina di pagare tutti i debiti in un’unica soluzione entro 10 giorni dalla notifica. Passati 10 giorni senza riscontro all’atto, il creditore ha 90 giorni di tempo per tramutare il precetto in pignoramento.
Come notificare via PEC opposizione a decreto ingiuntivo?
MEVIO in_____ via _____ , trasmettendolo all’indirizzo di posta elettronica certificata pec: [email protected], indicato nel ricorso per decreto ingiuntivo che qui si oppone, nonchè estratto dal Registro Generale Indirizzi Elettronici (REGINDE).