Sommario
Cosa fanno gli indovini?
L’indovino si configura come guaritore, fattucchiere, ecc., laddove i suoi responsi consistono essenzialmente nella prescrizione di medicine, di fatture, ecc. Una categoria particolare di indovino è quella degli operatori in stato di trance; in tal caso la figura dell’indovino si confonde con quella dello sciamano.
Chi erano gli àuguri e gli auspici?
Il metodo divinatorio più antico era l’osservazione del volo degli uccelli praticato dagli àuguri (augures). I segni che essi interpretavano si chiamavano auspicia. L’altra forma molto importante di divinazione era l’aruspicina, cioè l’esame delle interiora di animali sacrificati (exta), in particolare del fegato.
Come si chiamano gli indovini?
Chi pratica la divinazione è chiamato generalmente indovino o vate, ma va tenuto presente che ogni arte divinatoria ha il suo termine particolare per indicare la persona che interpreta i segni o riceve la rivelazione.
Cosa sono gli àuguri romani?
L’àugure (dal latino augur, all’accusativo augurem) era un sacerdote dell’antica Roma che aveva il compito di interpretare la volontà degli dèi osservando il volo degli uccelli, a partire dalla loro tipologia, dalla direzione del loro volo, dal fatto che volassero da soli o in gruppo e dal tipo di versi che emettevano.
Come vengono puniti gli indovini?
Nella quarta bolgia sono puniti i maghi e gli indovini, che, piangendo, avanzano lenta- mente, come in processione. Dante rimane turbato nel vedere che essi hanno il capo stra- volto, girato all’indietro, e sono costretti a camminare a ritroso.
Cosa facevano gli auspici?
L’aruspicina (da ar che significa fegato e spicio che significa guardare) era l’arte divinatoria che consisteva nell’esame delle viscere (soprattutto fegato ed intestino) di animali sacrificati per trarne segni divini e norme di condotta. Chi esercitava l’aruspicina era chiamato aruspice.
Chi sono gli indovini nella Divina Commedia?
Sono i dannati della IV Bolgia dell’VIII Cerchio dell’Inferno, fraudolenti in quanto ebbero la folle pretesa di antivedere il futuro che in quanto tale è noto solo a Dio.
Quanti erano gli auguri?
A Roma, i ministri preposti a questa divinazione portano il medesimo nome di Auguri. Il loro collegio, istituito a quanto pare dai tempi di Romolo, si compone prima di tre, poi di quattro ed in ultimo di nove membri di cui quattro patrizi e cinque plebei.