Come si chiamano le parti del cavolfiore?
La parte edule viene chiamata dai vari studiosi corimbo, pomo, cespo, capolino, fiore, pane, palla, testa, infiorescenza, falsa infiorescenza, gemma apicale ipertrofizzata o sferoide compatto. Il corimbo è il risultato della ripetuta ramificazione della porzione terminale dell’asse principale della pianta.
Come nasce il cavolfiore?
La pianta di cavolfiore La pianta ha un ciclo colturale biennale, forma una radice fittonante profonda che serve a sostenere il fusto, sulla cui sommità si formerà poi una corposa infiorescenza a palla, chiamata corimbo, è questa la parte che interessa il coltivatore e che viene raccolta e impiegata come ortaggio.
Come replicare le piante?
Per praticare una talea bisogna prelevare dei rametti dalle piante prescelte, eliminare le foglie basali, e infine metterli a radicare in piccoli vasetti o altri contenitori riempiti di terriccio e tenuti in un luogo illuminato, che a seconda della stagione dovrà essere riparato o anche all’aperto.
Cosa si mangia del cavolfiore?
Anche le foglie si mangiano Non bisogna cucinarle insieme al fiore perché hanno tempi di cottura diversi e aspettando di cuocere le foglie si finirebbe per far sfaldare l’infiorescenza. Per cucinarle vanno saltate in padella come si fa con erbette o spinaci, dopo averle ovviamente lavate.
Cosa contengono i cavolfiori?
Tutte le proprietà del cavolfiore I cavoli sono alimenti preziosi per i loro principi nutritivi come il potassio, calcio, fosforo, ferro, acido folico, vitamina C. Contengono inoltre principi attivi anticancro, antibatterici, antinfiammatori, antiossidanti e antiscorbuto.
Quando fiorisce il cavolfiore?
Non bisogna però adottare varietà (e selezioni) tardive perché queste non sono in grado di formare l’infiorescenza in un tempo utile prima del forte abbassamento di temperatura che nella zona del lettore si verifica, in media, attorno a metà novembre.