Sommario
Che vuol dire che sboro?
Scritto quasi interamente in dialetto veneziano, il brano gira attorno all’espressione popolare veneziana “ghe sboro”, termine molto diretto e impiegato nel linguaggio comune come esclamazione in maniera grosso modo equivalente al romano “‘sti cazzi”.
Che i cani dei to morti?
Chei cani dei to morti: modo di dire, anch’esso comune, che sta a significare letteralmente: i tuoi parenti, quelli morti, sono dei cani. Probabilmente deriva anche da un cane raffigurato in certe lapidi turche.
Come si dice ignorante in Veneto?
Ibrido | Incàlmo |
---|---|
Ignorantaggine | Ignorantìsia, gnorànza |
Ignorante | Gnorànte, àseno, sumàro. Vilàn |
Ignoranza | Gnorànza |
Ignoto | Ène ène |
Che Ta caga significato?
Nella parlata veronese si continua dire “che t’hà cunà” (chi ti ha cullato?) per interloquire sia in modo bonario che offensivo con qualcuno. Dal latino di Ovidio, cunula (culla) che a sua volta trae origine dal greco Kondura per indicare una imbarcazione che ricordava una culla per le sue dimensioni e forma.
Che sboro o ghe sboro?
anche ghesboro. Letteralmente, ci eiaculo sopra. Frase veneto polivalente, permette di esprimere vasta gamma di sensazioni.
Dove si dice ghe sboro?
“GHE SBORO” è l’intercalare veneziano per eccellenza, che assume un significato completamente diverso da quello che ha a Verona. Nella shakespeariana Verona, quando senti un “Ghe Sboro”, di solito stai ascoltando una persona fortemente infreddolita dall’inverno.
Che cosa vuol dire vai in mona?
Uno degli altri usi più diffusi di mona è per mandare qualcuno a quel paese. “Va in móna”, equivalente dell’italiano “vaffanculo”. “Va in mona de to mare”, simile all’espressione di sopra, ma con in più un’offesa nei confronti della madre della persona a cui è rivolta l’espressione.
Come si dice ciao in veneto?
Ciao viene dal dialetto veneto, precisamente da s-ciavo. S-ciavo (successivamente contrattosi in s-ciao e poi in ciao) significa ‘schiavo’, che deriva a sua volta dal neolatino sclavus, ovvero schiavo. Era usato dai servi nell’atto di rivolgersi ai loro padroni nella Venezia del ‘700.
Cosa vuol dire Tosa in veneto?
Ferdinando Camon, che veneto è, su La Stampa osserva: “in padovano ragazza è tosa, in veronese putela, al di là di Treviso mula…”. In ogni regione, non certo solo in Veneto, cinquanta chilometri in qua o in là cambia il dialetto.
Perché i veneti dicono ciò?
Vocativo, esclamazione e intercalare, usato parlando a persona a cui si dà del tu. E’ la seconda persona dell’imperativo del verbo “tore” = prendere, tò piglia, prendi, verbo che anticamente a Venezia si pronunciava al modo friulano: “ciòli”, da cui “ciò”.
Come si dice che freddo in veneto?
anche ghesboro. Equivalente di “c’è freddo”, anche nella variante “ghe sboreto”.