Sommario
Quando si raccolgono le radici di rafano?
Resistente alla zona 3 dell’USDA, il rafano è resistente alla maggior parte delle malattie e si adatta a molti tipi di terreno. Pianta il rafano in primavera, non appena il terreno può essere lavorato.
Quando si raccolgono le radici?
Le radici e i rizomi si possono raccogliere quando la pianta è in riposo vegetativo e dunque in autunno se si tratta di piante annuali o biennali e all’inizio della primavera in caso di piante perenni.
Dove cresce il rafano?
Il rafano è originario dell’Europa Orientale. Viene coltivato nell’Europa Orientale, in Asia Minore ed anche in Italia dove cresce spontaneamente sia in pianura che in montagna a bassa quota, dalla cerchia alpina all’Appennino Tosco-Romagnolo.
Come si conserva la radice del rafano?
L’umidità deve essere costante ma non troppo elevata con valori intorno al 60-65%. Il metodo migliore per conservare la radice di rafano è quello di disporre i singoli fittoni su strati di sabbia alternati. In alternativa alla sabbia forse un po’ scomoda da utilizzare si può scegliere la paglia, ben pulita ed asciutta.
Quando si toglie il cren?
Raccolta. Il momento migliore per la raccolta del cren è in autunno. Va però detto, che il periodo utile per gustare queste deliziose radici si prolunga per tutto l’inverno, fino a marzo.
Come si riproduce il rafano?
Il rafano si riproduce invece per talea o per divisione dei cespi. Nella moltiplicazione per talea vanno interrati pezzi di radice a circa 10 cm di profondità. Questa operazione va eseguita all’inizio della primavera, massimo ad aprile.
Dove si può trovare il rafano?
Europa
Il rafano o cren è una verdura molto conosciuta nel Nord Europa, ma diffusa ad esempio anche in Basilicata, si tratta di una coltivazione semplicissima e adatta agli orti famigliari. La pianta è perenne, è stretto parente dei cavoli (appartiene alla famiglia delle brassicacee o crucifere), ricorda un po’ il rapanello.
Dove si coltiva il rafano in Italia?
Rafano: caratteristiche botaniche E’ oggi diffusa in tutta Europa, pur essendo originaria dell’Europa orientale. In Italia, come già accennato, esistono delle coltivazioni specifiche in Basilicata e in Trentino Alto-Adige, dove può crescere anche spontaneamente.
Dove conservare il rafano?
Per conservare il rafano:
- In frigorifero: se è fresco, alcuni mesi in un sacchetto di plastica bucherellato.
- Il rafano può anche essere congelato, ma perde le sue caratteristiche di piccantezza.
Come conservare il rafano sott’olio?
Consiglio di aprire il contenitore all’aperto per disperdere i vapori irritanti. Infine ho aggiunto l’aceto e messo il cren in un piccolo vasetto di vetro sino a un dito dal bordo, in modo da ricoprirlo poi completamente d’olio extravergine d’oliva. Il cren si conserva in frigorifero per qualche giorno.
Dove si trova il cren?
Il rafano è una pianta utilizzata soprattutto nel Nord Europa, dove è diffusa per la preparazione di pietanze piccanti e salse come la salsa kren, da cui deriva anche uno dei suoi soprannomi. La sua coltivazione è anche modestamente diffusa in Italia, e lo si trova in special modo in Basilicata.