Sommario
- 1 Cosa deve contenere una convocazione?
- 2 Quanti giorni per motivi di famiglia?
- 3 Come rispondere ad una convocazione per supplenza 2021?
- 4 Quanti permessi non retribuiti si possono prendere a scuola?
- 5 Quanti giorni di permesso al mese?
- 6 Quando deve essere presentata la domanda di congedo di maternità?
- 7 Come si può richiedere il congedo parentale nella scuola?
- 8 Quali sono i primi 30 giorni di congedo parentale?
Cosa deve contenere una convocazione?
Le comunicazioni relative alle convocazioni per le supplenze ATA devono contenere:
- tutte le informazioni relative alla supplenza (data di inizio, durata, orario complessivo settimanale e giorni di impegno);
- giorno e ora di scadenza per la convocazione o per far pervenire il riscontro; dati per contattare la scuola.
Quanti giorni per motivi di famiglia?
Nella norma è scritto: “Il dipendente, inoltre, ha diritto, a domanda, nell’anno scolastico, a tre giorni di permesso retribuito per motivi personali o familiari documentati anche mediante autocertificazione.
Come rispondere ad una mail di convocazione per supplenza?
Se rispondi dando solo la tua “disponibilità”, significa che ti rendi disponibile alla supplenza, ma puoi ancora ripensarci (perchè nel frattempo potrebbero arrivarti proposte più interessanti a altre scuole), e se poi la scuola decide di assegnare la supplenza a te, ti chiamerà per chiederti formale accettazione.
Come rispondere ad una convocazione per supplenza 2021?
Come si risponde alla convocazione per una supplenza? E’ sufficiente rispondere alla stessa mail, dando la propria disponibilità. E’ consigliabile indicare anche il proprio recapito telefonico aggiornato. Dar la disponibilità, non significa aver accettato.
Quanti permessi non retribuiti si possono prendere a scuola?
Il dipendente con contratto a tempo determinato ha dunque diritto, a domanda, a 6 giorni di permessi (non retribuiti) nell’anno scolastico per motivi personale o familiari documentati anche mediante autocertificazione. A differenza del personale di ruolo, tali permessi non sono retribuiti e sono 6 invece di 3.
Quali possono essere i motivi di famiglia?
E cioè: a) necessità derivanti dal decesso di un familiare; b) situazioni che comportano un impegno particolare del dipendente o della propria famiglia nella cura o nell’assistenza di familiari; c) situazioni di grave disagio personale, ad esclusione della malattia, nelle quali incorra il dipendente medesimo.
Quanti giorni di permesso al mese?
Le ore di permessi ex festività, fatte salve le eccezioni stabilite dai contratti collettivi, maturano: ogni mese interamente lavorato o con assenze retribuite, in misura pari a 1/12 delle 32 ore, cioè a 2,66 ore mensili; nei mesi non lavorati interamente ma in cui risultano lavorate almeno 15 giornate.
Quando deve essere presentata la domanda di congedo di maternità?
La domanda di congedo di maternità deve essere presentata all’INPS telematicamente due mesi prima dell’inizio del congedo (le lavoratrici autonome trasmettono la domanda telematica a parto avvenuto) e non oltre un anno dalla fine del periodo indennizzabile.
Qual è il congedo di maternità lavoratrici dipendenti?
Congedo di maternità lavoratrici dipendenti Le lavoratrici dipendenti hanno l’obbligo di astensione dal lavoro nel periodo che va dai due mesi precedenti alla data presunta del parto fino ai tre mesi dopo il parto. Questo periodo può essere esteso per motivi legati alla salute della lavoratrice oppure a mansioni rischiose.
Come si può richiedere il congedo parentale nella scuola?
Il congedo parentale nella scuola può essere richiesto dal personale che lavora negli istituti, vale a dire docenti e personale ATA. Anche i docenti con contratto a tempo determinato possono presentare richiesta per il congedo parentale: dunque, la normativa è la stessa che viene applicata per i docenti di ruolo.
Quali sono i primi 30 giorni di congedo parentale?
I primi 30 giorni di congedo parentale sono interamente retribuiti (100%) se fruiti entro i 12 anni del bambino. I restanti periodi sono così dilazionati: 5 mesi con indennità al 30%, indipendentemente dal reddito individuale del richiedente, fino al sesto anno di vita del bambino (compreso il giorno del 6° compleanno)