Sommario
Chi decide i posti di blocco?
In Italia all’interno del territorio civile i posti di blocco vengono istituiti da parte delle forze dell’ordine in casi eccezionali per esempio quando si è alla ricerca di un pericoloso latitante o altre gravi ed eccezionali situazioni.
Cosa succede se scappi al posto di blocco?
Il conducente che non si ferma ad un posto di controllo è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 87 euro a 345 euro [1] oltre alla decurtazione di 3 punti dalla patente.
Cosa fare in caso di posto di blocco?
Ma come comportarsi? Ecco cosa fare: Non andare nel panico, perché se non si ha nulla da nascondere il controllo si risolve in una semplice routine. Tenere a portata di mano, soprattutto quando si è in coda , in attesa del proprio turno, i documenti personali e del veicolo (patente, libretto, assicurazione, ecc).
Cosa chiedono i Carabinieri al posto di blocco?
In particolare, le forze di polizia ti chiederanno di esibire: il documento di riconoscimento in corso di validità (carta di identità, passaporto, patente nautica, porto d’armi e così via); la carta di circolazione, patente e contratto di assicurazione (se sei alla guida della tua macchina o di un motociclo).
Cosa controllano i Carabinieri ai posti di blocco?
Vi chiederanno libretto (carta di circolazione), patente (per le moto la A, per le auto la B, oppure foglio rosa), certificato di assicurazione Rca (quello che si tiene assieme alla carta verde) e contrassegno Rca (che, sulle macchine, si espone), e triangolo d’emergenza (per le vetture).
Come funziona un posto di controllo?
Il posto di controllo, cioè quello che si trova più spesso per strada, non prevede questa corsia obbligatoria. L’automobilista troverà solo una pattuglia formata da almeno due agenti che, a una certa distanza, gli faranno segno con la paletta di accostarsi e di fermarsi.