Sommario
A cosa servono le colonne sonore nei videogiochi?
Accompagnare il gameplay (e ascoltare i gamer) Segnare lo scorrere dell’azione, i traguardi raggiunti lungo il percorso e incoraggiare il giocatore a provarci di nuovo per ottenere risultati ancora più soddisfacenti: anche questo è il compito della musica nei videogiochi.
Cosa si intende per musica originale?
In un’accezione più ristretta e impropria la colonna sonora è soltanto la musica di un’opera composta da immagini e da suoni: in questo senso è talvolta indicata con la sigla inglese (Original Soundtrack, “traccia sonora originale”, dove “originale” indica che è stata composta espressamente per una determinata opera).
Chi ha inventato la colonna sonora?
C. Saint-Saëns
Accanto a questa prassi se ne stabilì un’altra: nel 1908 il compositore francese C. Saint-Saëns compose la prima importante partitura originale per film (per L’Assassinat du Duc de Guise di C. Le Bargy ). Tra gli altri celebri compositori che diedero vita alle prime musiche originali per film vi furono I.
Come è cambiata la musica nel tempo?
All’inizio del XX secolo la musica occidentale è profondamente cambiata, anche, grazie alle invenzione della radio. Nello stesso decennio si diffonde la pop music. La musica soul nasce, invece, dalla fusione tra la musica jazz e il gospel negli anni ’60, in particolare da artisti neri, come Aretha Frankling.
Chi ha scritto la colonna sonora di Trinita?
Annibale Giannarelli
Colonna sonora Il testo del brano che apre e chiude il film, Trinity, è stato scritto dal cantautore britannico Lally Stott. Il cantante che lo esegue è Annibale Giannarelli, un italo-australiano residente in Australia dotato di un’imponente presenza fisica e di una potente voce che ricordava quella di Tom Jones.
Come si ascoltava la musica prima?
radioloni. Si trattava di grandi radio con registratore a cassetta incorporato. Funzionavano anche a batterie ed erano l’unico modo per ascoltare la musica quando non si era in casa.
Come viene ascoltata la musica?
Tra le informazioni raccolte nell’infografica c’è un dato interessante: ancora oggi, nell’era digitale, l’87% degli utenti utilizza la radio per ascoltare musica. Il 68% addirittura nella versione analogica. Seguono lo streaming video (75%), quello audio (45%) e infine un supporto fisico come CD, mp3 o vinili (44%).
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