Sommario
Perché Lutero critica la vendita delle indulgenze?
La critica di Lutero nacque dalla convinzione che la salvezza umana risiedesse in Dio e che solo la fede conducesse alla giustificazione dell’anima. Il commercio delle indulgenze era dunque una pratica blasfema e la concessione stessa della grazia un riconoscimento inutile.
Cosa ne pensa Lutero delle indulgenze?
Lutero trovava inammissibile che la remissione della pena per i peccati commessi potesse essere lucrata con il versamento di una somma di denaro, considerando che secondo la dottrina cattolica l’assoluzione penitenziale rimette la colpa ma non la pena (che per i morti è scontata nel purgatorio).
In che cosa consiste il problema delle indulgenze?
La pratica delle indulgenze era in uso già da parecchi secoli e rappresentava una sorta di condono delle pene che il credente avrebbe dovuto scontare nel Purgatorio, concesso dall’autorità ecclesiastica in cambio del pagamento di una somma di denaro.
In che modo la vendita delle indulgenze divenne il motivo scatenante della riforma?
In realtà la vendita delle indulgenze è una causa occasionale, la causa principale è l’ormai definitiva dissoluzione dei costumi della Chiesa. Gli alti prelati fanno infatti un uso smisurato di lusso e magnificenza, concedono i loro favori e sono ormai ostaggi della politica romana e temporale.
Cosa denunciava Lutero?
1517 Martin Lutero denunciò con le sue 95 tesi lo scandalo delle indulgenze ovvero la chiesa prometteva la diminuzione delle pena in Purgatorio dietro un pagamento. Nel 1520 venne eletto Carlo V e Lutero aveva 60 giorni per ritrattare le sue Tesi, sennò sarà scomunicato.
In che consiste la vendita delle indulgenze?
La riscossione delle somme venne affidata a una vera e propria banca che rilasciava “certificati di indulgenza” e stabiliva tariffe variabili secondo la natura del peccato e la classe sociale del peccatore: per l’occasione si ricorse persino a veri e propri slogan pubblicitari.
Come si ottengono le indulgenze?
– Per l’acquisto dell’indulgenza annessa ad una preghiera basta che questa sia recitata alternativamente con un altro o seguirla mentalmente mentre un altro la recita. 24. – I confessori possono commutare sia l’opera prescritta sia le condizioni a quelli che siano legittimamente impediti dal compierle.