Sommario
Da quando si può considerare valida la dichiarazioni d intento?
In linea generale, il giorno della ricezione della dichiarazione d’intento è quello in cui la stessa, trasmessa da parte del cliente esportatore abituale, perviene nella disponibilità del fornitore o prestatore, vale a dire, in termini pratici, quando la stessa viene consegnata (dal cliente stesso, ovvero, se trasmessa …
Cosa deve avere una fattura per essere valida?
La fattura deve contenere le seguenti indicazioni: ditta, denominazione o ragione sociale; residenza o domicilio; numero di partita IVA se il cliente è un’impresa o un libero professionista; codice fiscale se il cliente è un privato.
Come funzionano le dichiarazioni di intento?
La dichiarazione di intento è il documento con il quale l’esportatore abituale attesta, sotto la propria responsabilità, di avere i requisiti per essere definito tale e manifesta al fornitore la propria volontà di acquistare beni e servizi senza pagamento dell’IVA.
A cosa serve la fattura proforma?
Essa viene emessa prima della fattura fiscale vera e propria e non rappresenta l’obbligo del cliente di pagare. La fattura proforma si basa sull’idea che è utile: Per il fornitore, che emette la fattura proforma, evitare, in caso di errori, di dover emettere note di credito per stornare la fattura precedente.
Quali sono gli elementi essenziali di una fattura?
Gli elementi formali obbligatori della fattura sono: Ditta, denominazione o ragione sociale dell’emittente con indicati l’eventuale nome del rappresentante fiscale, l’indirizzo della sede, il numero di partita Iva. la numerazione progressiva, che può anche non essere annuale. la descrizione del prodotto/servizio ceduto.
Cosa identifica una fattura?
Una fattura deve identificare l’acquirente e il venditore, i beni o servizi scambiati e i costi addebitati. La fattura deve essere emessa in due esemplari: l’originale, che va consegnata o spedita al cliente, e la copia che deve essere conservata dall’emittente (per un periodo non inferiore a 10 anni).
Come calcolare plafond dichiarazione intento?
Il calcolo da effettuare è dato dal rapporto tra le cessioni effettuate all’estero nell’anno solare precedente e il volume d’affari relativo all’anno solare precedente. Quindi: 78.300/608.000 = 0,12. Poiché tale rapporto è superiore a 0,10 l’impresa Alfa può considerarsi un esportatore abituale.
Cosa bisogna fare se si supera il plafond IVA?
Se vengono effettuate operazioni oltre il plafond disponibile (splafonamento), l’esportatore abituale è soggetto a sanzione dal 100% al 200% dell’IVA non applicata, oltre a dover pagare IVA non versata e interessi (art. 7 comma 4 DLgs. 471/1997).
Quando si emette la fattura proforma?
La fattura proforma è un documento, come dice il nome stesso, “per la forma”: non è una fattura di vendita vera e propria, ma viene emessa quando il venditore vuole preventivamente informare il cliente delle prestazioni o dei beni, per i quali successivamente emetterà una fattura definitiva.
Quando emettere fattura dopo proforma?
È bene precisare che le fatture proforma non devono essere utilizzata come mezzo per evadere il fisco, ma soltanto come strumento per agevolare il contribuente. Quest’ultimo resta comunque obbligato all’emissione della fattura da consegnare al cliente immediatamente dopo aver incassato il corrispettivo.