Sommario
Cosa significa il termine interventista?
– Fautore dell’intervento di una nazione neutrale in un conflitto; in partic., chi nel 1914-15 si dichiarava favorevole all’entrata in guerra dell’Italia. Più genericam., chi sostiene l’opportunità dell’ingerenza di uno stato negli affari interni o esteri di un altro stato.
Quali erano gli interventisti?
Allo scoppio della guerra, nel luglio del 1914, in Italia le forze politiche, sociali e culturali erano divise in interventisti e neutralisti. Gli interventisti furono: nazionalisti, repubblicani, irridentisti, sindacalisti, rivoluzionari, liberali di destra. I Neutralisti furono: liberali, socialisti, cattolici.
Che significa neutralisti e interventisti?
– Dottrina o comportamento che tende a difendere e a mantenere una condizione di neutralità tra due parti in conflitto: il n. [dottrina o comportamento che tende a mantenere la neutralità tra due parti in conflitto: il neutralismo dei paesi non allineati] ≈ neutralità. ↔ interventismo. ‖ belligeranza.
Che cosa si intende con il termine vittoria mutilata?
Fu considerata sostanzialmente una «vittoria prevalentemente italiana», ininfluente sulla sorte del grande conflitto europeo. Gabriele D’Annunzio coniò così la celebre espressione «vittoria mutilata» per definire ciò che l’Italia aveva ricevuto in cambio di 500.000 caduti e di un milione di «mutilati».
Quali erano le posizioni degli interventisti italiani?
In un primo momento all’interno dello schieramento interventista vi sono due diverse posizioni: quella di chi ritiene giusto mantenere fede al patto di alleanza stipulato, entrando in guerra al fianco di Austria – Ungheria e Germania, e quella di chi invece sostiene l’opportunità di combattere con gli austro-ungarici …
Che cosa sostengono i neutralisti?
Il neutralismo è una dottrina strategico-politica finalizzata al perseguimento e al conseguimento della neutralità nei rapporti fra Stati.
Chi sono gli interventisti della Prima Guerra Mondiale?
Alla loro sinistra vi erano i cosiddetti interventisti “democratici” come Leonida Bissolati e Gaetano Salvemini. Poi gli anarco-sindacalisti come Benito Mussolini e Filippo Corridoni, convertito all’interventismo dopo il fallimento degli scioperi del 1914 noti come la “settimana rossa”.
Chi erano i neutralisti e gli interventisti in Italia?
In breve tempo si formano due schieramenti: da un lato i neutralisti (cattolici, la maggioranza dei socialisti ed i liberali giolittiani), contrari, seppure con motivazioni diverse, alla partecipazione al conflitto, e dall’altro lato gli interventisti (alcuni socialisti e democratici come Benito Mussolini, Arturo …
Cosa sostenevano i neutralisti?
Nella scelta neutralista c’era un’ampia maggioranza che comprendeva cattolici e socialisti, ostili a una guerra che consideravano estranea e dannosa per i lavoratori. Inoltre, una parte del mondo industriale, sosteneva la neutralità perché avrebbe consentito di trarre vantaggi rifornendo entrambi i blocchi in guerra.