Sommario
Come posso classificare le ferite?
In base alla modalità con cui avvengono, le ferite si differenziano in: Superficiali: quando la lesione non supera il derma. Profonde: quando la lesione oltrepassa il derma. Penetranti in cavità: quando la lesione coinvolge il peritoneo, la pleura o il pericardio, le ossa o nel caso interessi la testa e l’encefalo.
Come curare ferita seconda intenzione?
Le ferite chirurgiche che guariscono per seconda intenzione possono essere trattate con schiume di poliuretano e medicazioni interattive, ma sono controindicate dalle linee guida NICE, Eusol® e garza, o garza di cotone umido o soluzioni antisettiche di mercurio [12].
Cosa si intende per ferite profonde?
Sono ferite che arrivano a interessare lo strato sottocutaneo, i piani muscolari, i vasi sanguigni e nei casi più gravi gli organi sottostanti (per esempio la milza). Segni e sintomi: dolore, fuoriuscita di sangue più o meno abbondante a seconda della sede e della profondità della ferita.
Cosa fare in caso di ferita penetrante?
Fare un bendaggio compressivo, poi mettere del ghiaccio sulla lesione. Nella maggior parte dei casi è opportuno recarsi al Pronto soccorso o chiamare il 118. Quando la ferita, anche se piccola (per esempio 0,5 cm di larghezza), è penetrante e riguarda addome o torace bisogna recarsi sempre al Pronto soccorso.
Quando avviene la riparazione per seconda intenzione?
Guarigione delle ferite Si parla di guarigione per seconda intenzione, quando a causa del rischio di infezione o di una perdita significativa di tessuto non è possibile accostare i margini e le ferite chirurgiche vengono così lasciate aperte.
Cosa succede se tocchi il sangue?
Quando si presenta un contatto diretto e profondo tra due ferite aperte e sanguinanti o a seguito di un’immissione in vena di sangue infetto (ad esempio scambio di siringhe). Quando il contatto è con la pelle integra non vi è alcun rischio di contrarre l’infezione da Hiv.