Sommario
Chi era lo straniero per i greci?
meteco Nell’antica Grecia , straniero libero, residente stabilmente in una città. La posizione giuridica non consentiva al m. di prendere parte alla vita politica, essere giudice, magistrato, sacerdote; era inoltre tenuto a pagare alcune tasse (per la residenza, l’esercizio del commercio, il diritto di pascolo).
Come venivano trattati gli stranieri nell’antica Grecia?
Nell’antica Grecia gli stranieri venivano visti con diffidenza, in quanto portatori di culture diverse e potenziali sovvertitori degli equilibri sociali e culturali; nel mondo greco però non è possibile parlare di razzismo.
Chi è uno straniero in Italia?
E’ straniero, evidentemente, chi non è cittadino italiano. Regole diverse, infatti, si applicano agli stranieri “comunitari”, cioè ai cittadini di Paesi appartenenti alla Unione Europea, rispetto ai cittadini “extra– comunitari”.
Come viene considerato lo straniero ad Atene?
Ad Atene gli stranieri, chiamati meteci (da metoikèo, “mi trasferisco”), erano uomini di condizione libera, non importa se greci o non greci, che risiedevano nella città o nel suo territorio, momentaneamente o stabilmente.
Chi era lo straniero per i romani?
Per indicare il nemico, originariamente, i romani utilizzavano il termine inimicus o perduellis. Agli occhi dei romani, quindi, lo straniero non era inteso comunemente come un nemico, ma semplicemente come un viandante, peregrinus, che viene da fuori, advena (ad + venio).
Come i romani trattavano gli stranieri?
I Romani usavano diverse parole per indicare lo straniero: barbarus, barbari (m.): straniero, barbaro. hostis, hostis(m.): straniero, nemico.
Come i Greci chiamavano gli stranieri?
Metèco (in greco antico: μέτοικος, métoikos, plurale métoikoi) è il nome che si dava agli stranieri greci residenti nelle città-stato greche per un periodo di tempo determinato (probabilmente un anno), in particolare a quelli che risiedevano nell’Attica; questi erano obbligati a iscriversi in liste (per distinguerli …