Sommario
Cosa intende Socrate per ignoranza e sapienza?
Posizione del tutto particolare è quella occupata da Socrate relativamente al tema della sapienza. Infatti paradossale fondamento del pensiero socratico è il “sapere di non sapere”, un’ignoranza intesa come consapevolezza di non conoscenza definitiva, che diventa però movente fondamentale del desiderio di conoscere.
In che senso Socrate si definiva ostetrico?
In altre parole, egli affermava di svolgere, nei confronti della verità, lo stesso lavoro che faceva sua madre quando aiutava le donne a partorire i loro figli: Socrate si sentiva un ostetrico di anime, che aiutava gli intelletti a partorire il loro autentico punto di vista sulle cose.
Quali sono le virtù di Socrate?
Nel pensiero di Socrate, la morale è rappresentata dalla cura dell’intelligenza-anima tramite la conoscenza. Tutte le virtù si possono ricondurre al sapere e alla coscienza, per Socrate. Secondo lui l’importante non è vivere, ma vivere bene.
Chi ha collaborato con Socrate?
Diogene Laerzio riferisce che, secondo alcuni antichi, Socrate avrebbe collaborato con Euripide alla composizione delle tragedie, ispirando in esse temi profondi di riflessione. Socrate fu sposato con Santippe, che gli diede tre figli: Lampsaco, Sofronisco e Menesseno.
Come Socrate fu descritto dai suoi contemporanei?
Socrate fu descritto dai suoi contemporanei, Platone, Senofonte e Aristofane, come fisicamente “brutto”. In particolare, nel Simposio Platone lo accosta alla figura dei ” Sileni ” quegli esseri propri della cultura religiosa greca, a metà tra un dèmone e un animale, che formavano i cortei del dio dell’ebbrezza, Dioniso.
Come trascorre Socrate la sua ultima giornata in compagnia dei suoi amici?
Socrate trascorre serenamente, secondo le sue abitudini, la sua ultima giornata in compagnia dei suoi amici e discepoli, dialogando di filosofia come aveva sempre fatto, e in particolare affrontando il problema dell’immortalità dell’anima e del destino dell’uomo nell’aldilà.