Cosa dice Galileo sulla Luna?
Queste non sono mai state osservate prima e provano, secondo Galileo, che la superficie della Luna «non è affatto liscia, uniforme e di sfericità esattissima» come invece sostiene «una numerosa schiera di filosofi», ma al contrario è «disuguale, scabra, ripiena di cavità e sporgenze, non altrimenti che la faccia stessa …
Chi ha visto per primo la luna?
Apollo 11 fu la missione spaziale che portò i primi uomini sulla Luna, gli astronauti statunitensi Neil Armstrong e Buzz Aldrin, il 20 luglio 1969 alle 20:17:40 UTC.
Come funziona il cannocchiale riassunto?
Telescopio e cannocchiale concettualmente sono la stessa cosa: sono entrambi dati dalla combinazione di lenti concave e lenti convesse in modo tale da ingrandire gli oggetti lontani; le lenti convesse ingrandiscono, ma solo da vicino; è solo tramite l’ apporto di quelle concave che si può ingrandire ciò che è lontano.
Cosa comunica Galileo nel Sidereus Nuncius?
Galileo stesso lo definisce così: “Avviso astronomico che contiene e chiarisce recenti osservazioni fatte per mezzo di un nuovo occhiale nella faccia della Luna, nella Via Lattea e nelle stelle nebulose, in innumerevoli fisse, nonché in quattro pianeti non mai finora veduti, chiamati col nome di astri medicei” (G.
Cosa osserva Galileo?
Scoprì la costituzione stellare della Via Lattea, con i suoi ammassi di stelle e corpi celesti, individuò i quattro maggiori satelliti di Giove (Io, Europa, Ganimede, Callisto) che chiamò “satelliti medicei”, per rendere omaggio alla famiglia dei Medici.
Come fatto il cannocchiale?
Nella sua forma più semplice è costituito da due lenti (una positiva e una negativa) poste alle estremità di un tubo, una con funzione di obiettivo e l’altra di oculare, come nei primi strumenti usati fino al 1640 di tipo galileiano.
Cosa scopre Galileo grazie al cannocchiale?
Grazie a questo semplice dispositivo, Galileo vide particolari sfuggiti all’occhio umano: le irregolarità del suolo lunare, le innumerevoli stelle che affollavano la Via Lattea e gli “Astri Medicei”, ossia i quattro satelliti di Giove.
Quando Galileo pubblica le sue scoperte nel Sidereus Nuncius?
marzo 1610
Introduzione. Uscito dalla tipografia nel marzo 1610 in una tiratura di 550 esemplari, il Sidereus nuncius rendeva conto delle scoperte astronomiche cui Galileo era giunto grazie al cannocchiale, tra gli ultimi mesi del 1609 e i primi del 1610.
Cosa scopre Galileo quando osservare Giove?
La prima osservazione scientificamente registrata dei satelliti medicei e la loro scoperta, avvenne nel 1610 per opera di Galileo Galilei. L’11 gennaio 1610 Galileo osservò quelle che credette essere tre stelle vicino a Giove. La notte seguente ne individuò una quarta e notò che avevano mutato posizione.