Sommario
Come farsi licenziare per prendere NASpI?
Il lavoratore che si è dimesso per giusta causa deve presentare all’Inps la domanda di disoccupazione telematicamente (tramite il sito web oppure tramite patronato o call center dell’istituto), entro il termine di decadenza di 68 giorni, che decorre dalla data di cessazione del rapporto di lavoro.
Quando scatta il licenziamento per giusta causa?
Il licenziamento per giusta causa scatta quando si verifica una circostanza così grave da non consentire la prosecuzione, nemmeno provvisoria, del rapporto lavorativo (art. 2119 c.c.). In tal caso il datore di lavoro può recedere dal contratto senza l’obbligo di dare il preavviso, né l’indennità di mancato preavviso.
Chi può licenziare per giustificato motivo oggettivo?
Nel caso di licenziamento per giustificato motivo oggettivo – definito come “economico” dalla Riforma del lavoro del 2012 – il giudice può obbligare il datore di lavoro al pagamento di un’indennità, tra un minimo di 12 mensilità ed un massimo di 24.
Quali sono i tipi di licenziamento?
Il licenziamento costituisce una modalità di cessazione del rapporto di lavoro, decisa dal datore di lavoro. Esistono diversi tipi di licenziamento a seconda dei motivi che lo hanno determinato e del fatto che si riferisca ad uno o più lavoratori. A ciascuno poi si applicano differenti regole. Licenziamento per giusta causa
assentarsi dal lavoro senza motivo (senza certificato medico); chi non si fa trovare in casa durante l’orario della visita fiscale; violare un ordine sul lavoro; appropriarsi di materiale d’ufficio (ad esempio sedie e computer);
Cosa prevede il licenziamento del dipendente malato?
Il divieto di licenziamento del dipendente malato. La legge stabilisce il diritto del dipendente ad assentarsi dal lavoro per tutto il tempo in cui è malato ed in quello necessario alla convalescenza. Durante tale periodo ha comunque diritto allo stipendio che, seppur anticipato dal datore di lavoro, viene da questo recuperato tramite l’Inps.
Quando avrà effetto il licenziamento?
Il licenziamento avrà quindi effetto dal giorno successivo al ricevimento della lettera dell’azienda con cui comunica l’addio definitivo. In tale ipotesi non si ha quindi il periodo di preavviso (si pensi al furto in azienda, alla falsità dei certificati medici, alla timbratura del badge delegata al collega, ecc.);
Qual è possibile il licenziamento per giusta causa del dipendente?
Oltre al superamento del periodo di comporto, la giurisprudenza ha riconosciuto possibile il licenziamento per giusta causa del dipendente in malattia quando questi, durante la malattia stessa, ha commesso condotte illecite, tanto gravi da ledere il rapporto di fiducia.
Come si deve licenziare il lavoratore?
Trascorso tale periodo, comunque, il datore di lavoro non è obbligato a licenziare il lavoratore, ma ne ha soltanto la facoltà: non è dunque corretto affermare che dopo un tot di giorni di malattia si venga licenziati, poiché la cessazione del rapporto non è automatica.