Come avviene il passaggio dell’ossigeno al sangue?
Come vedremo, il passaggio dell’ossigeno al sangue avviene per diffusione semplice, un processo che dipende dalla differenza di concentrazione dell’ossigeno tra l’interno e l’esterno delle cellule polmonari. A sua volta questa differenza dipende, oltre che dalla quantità di ossigeno nell’atmosfera, anche dalla pressione dell’aria.
Quali sono le conseguenze della fame di ossigeno?
La fame di ossigeno comporta gravi violazioni nel corpo, persino la morte. Le conseguenze dipendono dalla durata della patologia e dalla quantità di meccanismi compensativi del corpo sufficienti. Il cervello può sopportare l’assenza di ossigeno per 3-5 minuti, il rene e il fegato – fino a 40 minuti.
Come avviene la diffusione dell’ossigeno dal sangue alla cellula?
L’ossigeno è trasportato dal sangue a tutti i tessuti del corpo. Il gas, entrato nelle cellule per diffusione, è infine utilizzato dai mitocondri per la re-spirazione cellulare. Il consumo di ossigeno abbassa la concentrazione delle molecole di O 2 nel citoplasma e quindi favorisce la diffusione dell’ossigeno dal sangue alla cellula.
Cosa succede se l’ossigeno non compensa a lungo?
Se l’ossigeno non compensa a lungo, si verificano nuovi sintomi: mancanza di respiro, palpitazioni; mal di testa, vertigini, declino mentale; disturbi del sonno; sudorazione, debolezza, sudorazione; pallore e blueness della pelle; convulsioni.
Qual è la pressione parziale dell’ossigeno?
pressione atmosferica è pari a 760 mmHg, quindi la pressione parziale dell’ossigeno è pari a (760 x 21)/100 = 159 mmHg. In località situate ad alta quota, generalmente al di sopra dei 2000 metri, la diminuzione della quantità di ossigeno nell’aria può influenzare la vita degli organismi.
Qual è il legame dell’emoglobina all’ossigeno?
Il legame dell’ossigeno all’emoglobina è reversibile e dipendendente dalla pressione parziale di questo gas (PO 2): nei capillari polmonari, dove la PO 2 plasmatica aumenta per via della diffusione di ossigeno dagli alveoli, l’emoglobina si lega all’ossigeno; in periferia, dove l’ossigeno è impiegato nel metabolismo cellulare e la PO 2
Quali sono le modalità di somministrazione dell’ossigeno?
Le modalità di somministrazione dell’ossigeno sono diverse ed includono: maschere facciali: coprono naso e bocca; si fissano dietro alle orecchie attraverso un elastico e ricevono ossigeno da un tubicino agganciato in un’apposita area, presente nella sua parte anteriore, che collega la maschera al serbatoio di ossigeno;
Quando si ricorre all’ossigenoterapia?
Si ricorre all’ossigenoterapia, sia in ambito ospedaliero che domiciliare, quando il paziente presenta ridotti livelli di ossigeno nel sangue, ciò accade ad esempio in caso di condizioni croniche come: broncopneumopatia cronico ostruttiva (BPCO); bronchite cronica; asma; bronchiectasia; interstiziopatia;