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Che pianta è il rafano?
Armoracia rusticana Gaert., Mey et Sch. è il nome scientifico del Rafano, detto anche Cren o Barbaforte. È una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Cruciferae, così chiamate per via della forma a croce che contraddistingue i fiori delle specie di piante che essa raggruppa.
Come si usa il rafano in cucina?
Il rafano può essere consumato crudo grattugiato o affettato a julienne. Può essere usato per insaporire verdure come patate, barbabietole, sedano e legumi in genere. Le foglie di rafano quando sono ancora molto tenere, quindi in primavera, possono essere unite alle insalate.
Quando e come si pianta il rafano?
Pianta il rafano in primavera, non appena il terreno può essere lavorato. Preparare il terreno scavando da 8 a 10 cm di profondità e aggiungendo una generosa quantità di fertilizzante.
Come si usa in cucina il rafano?
Come si grattugia il rafano?
Lavate bene e sbucciate con un coltello o con un pelapatate le radici di rafano. Grattuggiate la radice a mano con una grattugia da formaggio, o tagliatela a pezzetti e mettetela in un frullatore o in un mixer.
Quali sono le proprietà del rafano?
Proprietà del rafano. In particolare, il rafano ha proprietà: 1) antibiotiche. La sua radice è ricca di sinigrina, un olio volatile dal notevole potere antibatterico e antibiotico, utile per combattere l’influenza. È proprio la sinigrina, contenuta anche nella senape, a conferire al rafano il suo caratteristico sapore acre e pungente.
Come si conserva il rafano fresco?
Conservazione. Il rafano fresco può essere conservato per qualche settimana nel cassetto delle verdure del frigorifero, avvolto in un foglio di carta assorbente leggermente umido. Quando si formano parti molli bisogna eliminarle con un coltellino e consumare il rafano il prima possibile. Può anche essere congelato.
Come viene usato il rafano nella cucina orientale?
il rafano viene usato spesso nella cucina orientale in versione wasabi, una salsa tipica, ideale su carni bianche o verdure al vapore. Con l’aggiunta di aceto o maionese si ottengono salse di sapore più o meno piccanti e molto gradevoli da servire con il bollito, con la lingua salmistrata, con altre carni e con il pesce.