Che effetto produce il parallelismo?
In poesia il parallelismo è usato molto spesso perché, se riguarda due forme simili grammaticalmente, rende più elegante e ordinata o musicale l’esposizione, e se riguarda due espressioni simili nel significato permette di trasmettere un contenuto in maniera più incisiva ed efficace.
Che cos’è la figura retorica del parallelismo?
Il parallelismo è la figura retorica di ordine (sintattica) con la quale si sviluppa un’idea attraverso la successione simmetrica, in genere in coppia, con schema A B, A B (dove A rappresenta il verbo e B rappresenta il complemento oggetto), di brevi concetti o elementi grammaticali.
Che figura retorica e chiaroscuro?
Altri esempi di ossimoro che possono apparire nel linguaggio quotidiano sono: “calma tesa”, “codardo coraggioso”, “silenzio fragoroso”, “dolce amarezza”, “chiaroscuro” e “copia originale”.
Come individuare un parallelismo?
Il parallelismo è una figura retorica dell’ordine in cui due concetti o elementi, spesso in coppia, vengono presentati con una successione simmetrica. Se nel chiasmo gli elementi appaiono incrociati (AB-BA), nel parallelismo il loro rapporto è mantenuto, appunto, in parallelo (AB-AB).
Quali sono le figure retoriche della poesia?
Tra le più usate: allegoria, antonomasia, catacresi, iperbole, metafora, metonimia, perifrasi, personificazione, prosopopea, similitudine, sineddoche, sinestesia. figure di parola e di pensiero: Le parole vengono disposte nel verso con una tecnica particolare (figure di parole) riproducendo speciali effetti.
Che figura retorica e silenzio assordante?
ossimoro
L’ossimoro è una di quelle figure retoriche che vengono utilizzate di frequente anche nel linguaggio parlato. Ne sono esempi espressioni come silenzio assordante o silenzio eloquente, brivido caldo, attimo infinito, dolce dolore, assenza ingombrante, morto vivente, false verità, dolcezza amara.