Sommario
Come sono nati i rifiuti?
La lunga storia dei rifiuti ha origine quando l’uomo diventa sedentario e inizia a formare comunità fisse in un luogo. Siamo nel lontano Neolitico (tra il 10.000 e il 5.000 a.C). Lo sviluppo di attività come l’agricoltura, l’allevamento di bestiame, l’artigianato e la tessitura sono tra le innovazioni di quel tempo.
Perché gli Spazzaturai sono accolti come angeli?
Certo è che gli spazzaturai sono accolti come angeli, e il loro compito di rimuovere i resti dell’esistenza di ieri è circondato d’un rispetto silenzioso, come un rito che ispira devozione, o forse solo perché una volta buttata via la roba nessuno vuole più averci da pensare.
Che cosa viene buttato via ogni giorno nella città di Leonia?
Non solo i tubi di dentifricio schiacciati, lampadine fulminate, giornali, contenitori, materiali d’imballaggio, ma anche scaldabagni, enciclopedie, pianoforti, servizi di porcellana: più che dalle cose di ogni giorno vengono fabbricate vendute comprate, l’opulenza di Leonia si misura dalle cose che ogni giorno vengono …
Quando è iniziato il riciclo?
Ad esempio, nel 1939, la Gran Bretagna lanciò la sua campagna di riciclo della carta (Paper Salvage) per obbligarli a fare il riciclo dei materiali ed aiutare a sostenere i costi dello sforzo bellico.
Chi raccoglie i nostri rifiuti?
La gestione dei rifiuti è tra le spese più consistenti per un comune e di solito viene affidata a un’azienda, che stipula un contratto con l’amministrazione e si fa carico della raccolta e dello smaltimento. Le aziende possono essere private, pubbliche o miste, spesso con un coinvolgimento diretto degli stessi comuni.
Perché i rifiuti di Leonia non si possono accumulare all’infinito?
Il risultato è questo: che più Leonia espelle roba più ne accumula; le squame del suo passato si saldano in una corazza che non si può togliere; rinnovandosi ogni giorno la città conserva tutta se stessa nella sola forma definitiva: quella delle spazzature d’ieri che si ammucchiano sulle spazzature dell’altroieri e di …
Quale pericolo incombe su Leonia?
Il problema più inquietante è la biodegradabilità degli scarti, che Calvino intuisce siano materiali che resistono a qualsiasi agente atmosferico e non si lasciano reintegrare nella natura se non dopo secoli, e ciò fa sì che i cumuli crescano a dismisura avvolgendo le città.
Che cos’è la città di Leonia?
Leonia è una delle città che Italo Calvino immagina descritta da Marco Polo a Kublai Khan ne “Le città invisibili” (1972), opera che oscilla fra il racconto filosofico e quello fantastico-allegorico. Tra le relazioni del viaggiatore, quella sulla città di Leonia ricorda la situazione di molte metropoli moderne.
Quale fine immagina Calvino per la città di Leonia?
Queste discariche vengono paragonate alle mura che circondano le città, Calvino diventa un profeta di sventure che immagina un finale apocalittico: “più ne cresce l’altezza, più incombe il pericolo delle frane”, basta che un barattolo rotoli giù per avviare una frana di rifiuti che sovrasterà Leonia, le cui tracce …