Sommario
Qual è la responsabilità per le cose in custodia?
La responsabilità per cose in custodia, sancita dall’art. 2051 c.c., va esclusa nel caso di danni cagionati da una strada pubblica (bene quindi nella disponibilità dei cittadini) solo quando sia oggettivamente impossibile da parte dell’ente che ne è proprietario, per la estensione del bene e per l’uso generale e diretto da parte dei cittadini,
Come si applica la presunzione di responsabilità per danni da cose in custodia?
La presunzione di responsabilità per danni da cose in custodia non si applica agli enti pubblici per danni subiti dagli utenti di beni demaniali ogni volta che sul bene demaniale, per le sue caratteristiche, non sia possibile esercitare la custodia, intesa quale potere di fatto sul bene stesso.
Come si può escludere il danno cagionato da cose in custodia?
Al contrario, per la Cassazione in tema di danno cagionato da cose in custodia, la responsabilità dell’ente custode della res che ha provocato il danno può essere esclusa, se la condotta del danneggiato sia stata “colposamente incauta, non occorrendo che a livello fattuale sia imprevedibile”. Cassazione civile sez. VI, 09/07/2019, n.18415
Qual è il contenuto dell’obbligo di custodia?
Commento. Obbligazione di custodire: il contenuto dell’obbligo di custodia consiste nel mantenimento della cosa nello stesso stato o modo di essere in cui si trovava al momento del sorgere dell’obbligazione, evitando non solo le azioni (o le omissioni) personali, ma anche i fatti esterni che possono determinare la perdita o il
Chi è responsabile del danno cagionato dalle cose che ha in custodia?
Ai sensi dell’art. 2051 c.c., “ciascuno è responsabile del danno cagionato dalle cose che ha in custodia, salvo che provi il caso fortuito”. La norma presuppone la sussistenza di un rapporto di custodia tra il soggetto asseritamente responsabile e la cosa, identificandosi tale rapporto in una relazione di fatto tra la cosa e il soggetto.
Quali sono i termini per la custodia cautelare?
6 anni. Questi sono i termini stabiliti dalla legge per la custodia cautelare, tuttavia è bene specificare che la scadenza e la scarcerazione che ne consegue non impediscono al giudice di disporre della medesima misura nella fase successiva del giudizio.