Cosa usare come prova di residenza?
Ecco una lista di documenti comunemente accettati come prova di indirizzo in Italia:
- Certificato di residenza.
- Bolletta energetica di una società conosciuta, come Eni Gas e Luce o Enel Energia.
- Bolletta telefonica di TIM S.P.A.
- Estratto conto di una banca conosciuta, come UniCredit o BancoPosta o Intesa Sanpaolo.
Come si dichiara la residenza?
La residenza, in buona sostanza, è il luogo in cui un soggetto abita con stabilità e quindi in maniera duratura, sebbene non perpetua. Essa va dichiarata presso l’anagrafe del Comune di riferimento ed, eventualmente, anche presso quello del Comune che, con il cambio di residenza, si abbandona.
Qual è il certificato di residenza?
Il certificato di residenza è il documento anagrafico che documenta la situazione anagrafica “storica” di chi risiede o ha risieduto all’interno di un determinato comune, indicando le iscrizioni, cancellazioni e cambi che si sono succeduti nel tempo.
Cosa significa la residenza?
La residenza è il luogo nel quale la persona ha la sua abituale dimora. Ciò significa che la residenza indica quel luogo nel quale l’individuo vive con una certa stabilità, non perpetua ma duratura, e nel quale ha l’intenzione di stabilire la propria abitazione.
Quali sono gli effetti della residenza?
Residenza: gli effetti . La residenza in un determinato luogo produce molteplici effetti. Tra di essi si segnala il diritto di votare alle elezioni locali, la determinazione della competenza per territorio degli organi giurisdizionali e l’individuazione del luogo ove vanno eseguite le notifiche giudiziarie.
Esempi di documenti accettati come prova di indirizzo in Italia
- Certificato di residenza.
- Bolletta energetica di una società conosciuta, come Eni Gas e Luce o Enel Energia.
- Bolletta telefonica di TIM S.P.A.
- Estratto conto di una banca conosciuta, come UniCredit o BancoPosta o Intesa Sanpaolo.