Sommario
Cosa significa fare plagio?
Il dizionario della lingua italiana (Il Nuovo Zanichelli, 1988) riporta la seguente definizione di plagio: “1. appropriazione, totale o parziale, di lavoro altrui, letterario, artistico, e sim., che si voglia spacciare per proprio [….].
Quanto può essere la percentuale di plagio?
Se supera la percentuale del 15 % scatta il “campanello d’allarme” perché si tratta verosimilmente di un lavoro plagiato. Quindi gli studenti devono stare molto attenti per non vedersi invalidare la propria tesi.
Quando si incorre in plagio?
copia-incolla del lavoro di un’altra persona, parola per parola, senza una corretta citazione diretta. parafrasi del lavoro di un’altra persona senza la corretta citazione della fonte. una teoria o il pensiero di un’altra persona presentato come proprio, senza indicarne l’autore e la fonte.
Come si fa a plagiare una persona?
La persona plagiata, quindi, potrebbe essere vittima di tecniche di condizionamento della personalità o di suggestione, praticate con mezzi materiali o psicologici, finalizzate a porre la vittima in uno stato di soggezione che escluda o limiti la sua libertà di autodeterminazione [2].
Come rimuovere il plagio?
In generale ci sono 3 modi principali per rimuovere un plagio dalla tesi: cancellare le parti problematiche, cambiarle in citazione, riscriverle in maniera originale.
Come ridurre la percentuale di plagio?
Evitare il plagio: valorizzare le fonti Dovresti valorizzare le fonti mettendole tra virgolette. E’ raccomandato l’uso del corsivo. Ad esempio: “Compilatio aiuta gli studenti, dottorandi, ad acquisire i giusti metodi di ricerca, citazione e riferimenti per produrre elaborati digitali senza plagio.
Come non far risultare il plagio?
Dovresti valorizzare le fonti mettendole tra virgolette. E’ raccomandato l’uso del corsivo. Ad esempio: “Compilatio aiuta gli studenti, dottorandi, ad acquisire i giusti metodi di ricerca, citazione e riferimenti per produrre elaborati digitali senza plagio. “